“La Sicurezza motore dello sviluppo del futuro”, partecipa anche il segretario generale del Siulp, Felice Romano
VITERBO – Ombre Festival si prepara all’ultimo week end di appuntamenti di grande livello. Oggi pomeriggio è atteso l’arrivo del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Con lui il segretario generale del Siulp (sindacato di polizia) Felice Romano. tanti gli argomenti che saranno affrontati ma uno in particolare riguarderà proprio la nostra provincia.
Dobbiamo fare un salto indietro nel tempo. Ferragosto 2021. Valentano e le sponde del laghetto di Mezzano diventano teatro di uno degli eventi più discussi per mesi. Il mega rave party organizzato dal mondo anarchico. Sesso, droga, musica a tutto volume e morte. Giorni di grandi tensioni che l’allora ministra Luciana Lamorgese non seppe gestire e si rivelò inadeguata, impreparata ed incapace di decidere su cosa fare per contrastare quell’orda di barbari composta da oltre 10mila variopinte persone che si fecero beffe delle leggi italiane.
Per questo motivo perfino la Digos non potè prendere provvedimenti o prevenire la massiccia partecipazione al rave party di Valentano. E agire in seguito si rivelò una missione pressoché impossibile, sia per l’enorme mole di persone presenti che per l’ampia area in cui erano dislocate. “I partecipanti sono migliaia, sparpagliati in un’area di 30 ettari. E il contesto operativo è quello che è. Perciò lo sgombero è impossibile“, disse l’allora questore di Viterbo, Giancarlo Sant’Elia.
Proprio Matteo Piantedosi è stato artefice della nuova norma di legge in grado di contrastare quest’orda di barbari che ha introdotto una nuova fattispecie di reato: reclusione da 3 a 6 anni per chi li organizza, con multe da mille a 10mila euro.
Decreto anti-rave: cosa prevede
Reclusione da 3 a 6 anni per chi li organizza, multa da 1.000 a 10mila euro e non solo. Ecco cosa prevede il testo del decreto:
- 1. Dopo l’articolo 434 del codice penale è inserito il seguente: Art. 434-bis – Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica: L’ invasione per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica. Chiunque organizza o promuove l’invasione di cui al primo comma è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000. Per il solo fatto di partecipare all’invasione la pena è diminuita. È sempre ordinata la confisca ai sensi dell’articolo 240, secondo comma, del codice penale, delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato di cui al primo comma nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione.
- 2. All’articolo 4, comma 1, del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, dopo la lettera i-ter), è aggiunta la seguente: “i-quater) ai soggetti indiziati del delitto di cui all’articolo 434-bis del codice penale”.
Alcuni dettagli ulteriori sono stati forniti dalla relazione illustrativa allegata alla nuova norma:
“L’intervento normativo mira a rafforzare il sistema di prevenzione e di contrasto del fenomeno dei grandi raduni musicali, organizzati clandestinamente (c.d. rave party). I casi che si sono finora presentati hanno riguardato meeting, organizzati mediante un “passa parola” clandestino, realizzato attraverso il web e soprattutto attraverso i social network, che si sono tenuti in aree di proprietà pubblica o privata invase illecitamente dai partecipanti”.
In fase di conversione è stata poi riscritta al Senato, sulla base degli emendamenti presentati, la
norma sui rave party. Viene limitata l’applicazione del nuovo articolo introdotto del codice
penale, il 633-bis, ai soli organizzatori di grandi raduni su terreni altrui, in cui si faccia anche uso
di sostanze stupefacenti che li punisce con il carcere da 3 a 6 anni e con multe da 1.000 a 10.000
euro. Ciò a patto che “deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l’incolumità
pubblica“. Per i partecipanti varrà sempre l’articolo 633, invasione di terreni ed edifici, con
sanzioni pecuniarie e detentive più lievi (reclusione da 1 a 3 anni e una multa da 103 a 1.032
euro).