APRILIA – Il popoloso comune della provincia di Latina continua a riempire le pagine di cronaca con notizie riguardanti le infiltrazioni mafiose.
Sia l’ex sindaco Antonio Terra che i suoi infelici eredi continuano a far finta di nulla nonostante l’ennesima iniziativa da parte della DDA di Roma. I consigli comunali vengono convocati con estrema celerità quando si parla di rifiuti e di preservare l’integrità della Progetto Ambiente.
Ad oggi non siamo riusciti a leggere un solo commento sull’interdittiva antimafia che ha colpito una pizzeria del centro di Aprilia.
Provvedimento firmato dal prefetto di Latina Maurizio Falco. L’attività sarebbe gestita da un uomo che secondo quanto emerso sarebbe legato al clan di camorra di Sant’Anastasia, in provincia di Napoli. No. Dentro il consiglio comunale non si parla mai di queste cose. Ci mancherebbe. La priorità del vecchio consiglio comunale che rispondeva al potentissimo Antonio Terra e quella del nuovo guidato da Lanfranco Principi è evitare che qualcuno possa mettere in discussione la partecipata dell’ente che risponde al nome di Progetto Ambiente Spa.
La Progetto Ambiente S.p.A. (https://www.progettoambientespa.it/ ) è una società a socio unico, soggetta a direzione e coordinamento del Comune di Aprilia.
La società, tra l’altro, è stata autorizzata dal Commissario delegato per l’emergenza ambientale nel territorio della Regione Lazio con decreto n. 89 del 20.10.2003, a realizzare e gestire un impianto di smaltimento e recupero di rifiuti speciali non pericolosi in Via delle Valli.
Nel 2011, la Provincia di Latina, con determinazione n. 9264/2011, ha rinnovato l’autorizzazione ai sensi dell’art. 208, d.lgs. 152/2006, prendendo tuttavia “atto” di una modifica, asseritamente “non sostanziale”, che comporta in concreto un notevole aggravamento dell’impatto ambientale dell’impianto, ora destinato alla “selezione e valorizzazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata nel Comune di Aprilia”, in quanto:
– la durata delle emissioni raddoppia (da 8 ore/giorno a 16 ore/giorno e, conseguentemente, da 2498 ore/anno a 5840 ore/anno);
– il sistema di abbattimento mediante “filtro a tessuto” viene sostituito con un “ciclone” ma la concentrazione delle polveri emesse nell’atmosfera aumenta di venti volte (da 1 mg/Nm3 a 20 mg/Nm3);
– la portata oraria delle emissioni atmosferiche aumenta di quasi sette volte (da 3.000 Nm3/h a 20.000 Nm3/h).
Ciò nonostante, il rinnovo viene rilasciato e analogo rinnovo viene rilasciato dalla stessa Provincia di Latina con determinazione 26730 del 5.7.2022, ancorché, tra l’altro, il Gestore del Servizio Idrico Integrato avesse segnalato che la stessa Progetto Ambiente scarica i propri effluenti liquidi industriali non nella fognatura pubblica ma in corpo idrico superficiale (Fosso Leschione, lo stesso già classificato di qualità mediocre o scadente.
Stato dell'ambienteDecisamente da ripristinare e al centro di svariate polemiche perché declassificato, intubato e non adeguatamente manutenuto ai fini della prevenzione del dissesto idrogeologico.
Aprilia sommersa dall’acqua. Fare Verde domanda “Si poteva evitare?”
Nonostante tali indicatori di significativo impatto ambientale, e quelli ulteriori di segno analogo relativi all’area occupata (10.000 metri quadri tra coperto/scoperto) e di capacità di trattamento (complessivamente 28.800 ton/anno), il Comune di Aprilia ha dato il proprio assenso al rinnovo “senza condizioni” di alcun genere per altri dieci anni (dunque, fino al 2032).
Peraltro, secondo il “bilancio di massa” indicato nell’autorizzazione, i rifiuti in uscita rappresentano il 95% del totale dei rifiuti in ingresso. Dunque, l’attività di trattamento non sembrerebbe generare materie prime secondarie e/o il c.d. End of Waste (ancorché sia posto, stranamente, un tetto massimo di non oltre 12.000 ton/anno, invece che un tetto minimo). Si producono invece altri rifiuti, a loro volta destinati a ulteriori operazioni di recupero presso terzi o a smaltimento (dunque, in entrambi i casi, con costo a carico di chi conferisce, ossia la stessa Progetto Ambiente).
Anche sotto il profilo della gestione amministrativo-erariale, la società non è rimasta indenne da seri rilievi.
A seguito di segnalazione di azienda del settore (MTS srl), che fin dal 2016 non aveva avuto la possibilità di partecipare agli affidamenti del servizio di noleggio veicoli per la raccolta domiciliare nel Comune di Aprilia, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, con delibera n. 378/2022 (in https://www.anticorruzione.it/-/delibera-numero-378-del-27-luglio-2022), ha rilevato che alla Progetto Ambiente erano addebitabili condotte, contrastanti con i principi di buona amministrazione, efficienza e rotazione degli incarichi, consistenti in:
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una non corretta programmazione del fabbisogno in relazione al servizio relativamente al periodo oggetto di esposto, che si riflette nel ricorso ad affidamenti diretti frammentati nel tempo;
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mancanza di procedure competitive dirette a garantire il rispetto della concorrenza e la partecipazione degli operatori economici interessati;
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la non conformità dell’operato della società agli articoli 21, 30, 35 comma 12, e 36 del d.lgs. n. 50/2016 (codice dei contratti pubblici), in quanto “appare del tutto anomalo e non giustificato il susseguirsi di affidamenti di durata mensile, tutti aventi a oggetto il medesimo servizio per valori identici (che sommati risultano superiori alla soglia comunitaria) e in favore dei medesimi operatori economici”.
Delibera n. 378 del 27 luglio 2022
È noto, peraltro, che per i fatti oggetto della suddetta delibera ANAC, a carico dell’ex amministratore della Progetto Ambiente, Valerio Valeri, è stato aperto un procedimento penale per l’ipotesi di abuso d’ufficio innanzi al Tribunale di Latina (https://www.latinaoggi.eu/news/attualita/211264/parte-il-processo-allex-ad-di-progetto-ambiente-comune-parte-civile) e che la stessa MTS srl ha presentato anche un esposto per danno erariale alla Procura regionale della Corte dei conti, “dal momento che da un bilancio di qualche anno fa che prevedeva un impegno per le casse del Comune di Aprilia di 4 milioni di euro, lievitati secondo l’ultimo Pef ad una cifra di 4 volte superiore ossia fino a 16 milioni”.
La vicenda venne ampiamente dibattuta già nel 2019, quando le polemiche travolsero l’amministrazione comunale” (https://www.studio93.it/i-costi-della-progetto-ambiente-di-aprilia-finiscono-alla-corte-dei-conti-esposto-della-mts/).
Circostanze, quelle sopra ricordate, che non consentono di condividere le entusiastiche dichiarazioni dell’allora Sindaco di Aprilia Antonio Terra in sede di approvazione del bilancio 2022 e del nuovo piano industriale (https://www.comune.aprilia.lt.it/avviso/progetto-ambiente-bilancio-di-fine-anno-e-nuovo-piano-industriale/ ) e che destano altrettante, se non maggiori, perplessità a fronte delle recenti dichiarazioni degli esponenti della lista “Uniti per Aprilia”, secondo cui l’Amministrazione comunale dovrebbe perfino investire ulteriori risorse nella Progetto Ambiente, addirittura ampliando il suo ambito di attività dalla raccolta agli “altri segmenti del ciclo” dei rifiuti, soprattutto quelli finali” (Latina Oggi, 24/7/2023, pag. 18). Settori finali i quali, in difetto di radicali interventi di regolarizzazione dell’attività e dei conti societari, finirebbero quindi per soffrire delle medesime disfunzioni e illegittimità che già affliggono il settore della raccolta e del trattamento dei rifiuti oggi affidato alla stessa Progetto Ambiente.