Messaggio subliminale del sindaco ai suoi uomini di giunta ieri. Sul suo tavolo le vecchie liste con evidenziati “i più votati” e i “più fedeli”
FROSINONE – “La paura fa 90” narra un vecchio detto. Lo sa bene un democristiano di lungo corso come Adriano Piacentini che ieri, durante la giunta, ha cercato di fare il pompiere e gettare acqua sulle polemiche che in questi giorni hanno caratterizzato l’amministrazione a guida Mastrangeli.
Lo sfogo di Piacentini ha certificato così, in modo ufficiale, la prima crisi vera di questa amministrazione dove, all’interno della Lega (ma non solo) volano randellate da ogni parte.
Cosa sta accadendo?
C’è veramente qualcuno che possa ancora credere che la crisi sia nata dall’attuazione del “Piano della Mobilità Sostenibile”?
Certo che no. Riccardo Mastrangeli un ottimo e ricco farmacista dal reddito di poco superiore ai 14mila euro all’anno (avrà bisogno del reddito di cittadinanza?) è un esperto di medicinali, figuriamoci di purghe.
La prima purga ai “ribelli” l’ha rifilata ieri in giunta. In modo fine. Arguto. Subliminale.
Ha lasciato sulla sua scrivania i fogli formato A3 con sopra stampate le liste delle scorse elezioni. Sotto ogni lista le preferenze dei singoli candidati. I più votati. Fedeli. Avvicinabili pazientemente cerchiati o evidenziati.
A cosa serviranno mai oggi quelle liste?
Semplice servono a preparare una via di fuga. Essere pronti in caso di svolta “schettiniana” a mettere in piedi un nuovo equipaggio da imbarcare su una nuova nave.
Operazione “benedetta” dall’ex plenipotenziario del potere ciociaro, Nicola Ottaviani, ormai ridotto a fare la paletta (metaforico, oggi per votare si schiaccia il bottone) a Montecitorio e fuori dai circoli del potere romano.
Roma. Dalla Capitale c’è chi vorrebbe una svolta dopo l’ultima figuraccia rimediata alle elezioni regionali. Svolta necessaria in vista delle elezioni europee della prossima primavera. Gli occhi sono puntati su Pasquale Ciacciarelli. Lui che da semplice e fedele consigliere regionale d’opposizione con Nicola Zingaretti si sta dimostrando affidabile spalla del governatore Francesco Rocca.
Tutti sanno che la conferma di Nicola Ottaviani alla guida provinciale del partito (ridotto ad un popoloso condominio di San Giuliano) è stata imposta. Del resto il pallone per giocare nel cortile è suo. Se lo fanno arrabbiare prende il pallone e la partita finisce.
Sono dunque in corso le manovre per far bucare a lui il pallone e trovare qualcun altro in grado di poterlo portare in piazzetta.
Lo sanno bene tutti anche se stanno zitti. “La prova provata” di questa debolezza latente della Lega è la campagna acquisti in corso. Peccato che senza “lilleri un si lallera” e l’unico obiettivo di mercato rimane, al momento, Gianfranco Pizzutelli detto “l’iscariota politico”.
Ha cambiato così tanti partiti (Pizzutelli) e, per rimanere in gergo calcistico squadre, che quando scende in campo non riesce a capire in quale porta segnare.
L’alternativa potrebbe essere la ridiscesa in campo di Danilo Magliocchetti che non sarà bravo a fare gol ma sembra essere un fenomeno nel fare “falli” a centrocampo senza essere visto dall’arbitro.
Fantasie del giornalista? Forse sì o forse no. Certo è che per guardare con saggezza e alla realtà delle cose non bisogna sficcanasare sui profili social o andare dal barbiere per capire chi c’è dietro. Primo perché i protagonisti sono piuttosto calvi. Secondo perché, ripensando alla gladiatoria arringa di Adriano Piacentini in giunta ci torna alla mente il “Divo” Giulio Andreotti: “il potere logora chi non ce l’ha”.