ROMA – La Polizia albanese ha arrestato il quarto indagato per l`omicidio di Petrit Caka, avvenuto il 13 dicembre 2022 a Rocca Priora (Roma), ricercato in ambito internazionale dallo scorso luglio.
Una finta rapina per nascondere l’omicidio su commissione. A ordinare la morte del 49enne albanese Petrit Caka, ucciso a coltellate lo scorso 13 dicembre nella sua casa a Rocca Priora, sarebbe stata la moglie. Stanca dei maltrattamenti in famiglia, la donna avrebbe chiesto aiuto a suo fratello, che ha agito come un vero sicario: è arrivato dall’Albania il giorno prima dell’omicidio, per poi ripartire la sera stessa in cui il cognato è stato assassinato.
I carabinieri del nucleo investigativo di Frascati sono partiti da questo dettaglio per ricostruire il movente del delitto di Rocca Priora.
L`arresto è frutto della sinergia tra i carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati e dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – 2a Divisione Interpol, sotto l`egida della Procura di Velletri.
L`arrestato, ritenuto uno degli esecutori materiali del grave fatto di sangue e destinatario di un`ordinanza che dispone la misura della custodia cautelare in carcere, si era sottratto alle catture dello scorso luglio, quando i carabinieri di Frascati avevano rintracciato e arrestato 2 uomini e una donna ritenuti suoi complici.
Per rintracciarlo “è stata imbastita una serrata attività info-investigativa che ha fornito alle Autorità italiane gli elementi necessari all`internazionalizzazione del provvedimento cautelare e all`organo di cooperazione internazionale di polizia di capitalizzare tutte le informazioni indispensabili a dare esecuzione al provvedimento cautelare – si legge -. Le attività in Albania sono state coordinate dall`Esperto per la Sicurezza della Direzione Centrale della Polizia Criminale di stanza a Tirana”.