Dedicata a Nicoletta, amata sorella scomparsa prematuramente
VITERBO – Svelata ufficialmente la nuova Macchina di Santa Rosa. Ieri sera in un affollato Teatro dell’Unione Dies Natalis si è mostrata in tutta la sua bellezza.
Ad accoglierla ci sono tutti, dal Sodalizio dei facchini all’amministrazione comunale al completo con la sindaca Chiara Frontini in testa, ai rappresentanti dell’Unesco e soprattutto tanti viterbesi.
Il più atteso, Raffele Ascenzi, artefice dell’opera, che al suo arrivo dispensa strette di mano e abbracci ai tanti cittadini in fila per entrare. Nel foyer in mostra tutti i bozzetti dei partecipanti al concorso di ide per l’ideazione della macchina di Santa Rosa 2024- 2028, secondo posto per “Il sogno di Rosa” di Alessio Patalocco e Gianluca Di Prospero (nella foto sotto)
e terzo posto per “Metamorfosi” di Alfredo Giacomini con Elisa e Claudio Fochetti e Marcella Del Signore (foto sotto)
Il sipario si apre sulle note di Infinity colonna sonora del video di presentazione di Dies Natalis, eseguita al piano da Piero Salvatori, eccellenza musicale della Tuscia, originario di Caprarola che ha mosso i primi passi oltre trent’anni fa alla scuola musicale di Viterbo.
Sul palco a fare gli onori di casa l’assessore alla cultura Alfonso Antoniozzi, si parte con il video di presentazione, la prima volta per la città, in sala cala il silenzio totale.
Si parte dalla vita di Santa Rosa, alla storia delle Macchine, per arrivare a quella di oggi, che lo stesso Ascenzi invitato sul palco racconta:
“E’ una macchina complessa da punto di vista progettuale e formale ho avuto bisogno di altissime tecnologie e competenze. Per realizzarla ci vorranno almeno sei mesi.
Siamo partiti dal trasporto del corpo, all’ inizio è privo di vita, che poi ascende al cielo come è nella storia delle precedenti macchine“. E Ascenzi per realizzarla ha analizzato tantissimi bozzetti del passato.
“Qui dentro c’è la storia delle macchine di Santa Rosa non è un architettura come è stato in passato, ma una scultura che riporta motivi architettonici. La santa è di nuovo dentro al Campanile. Torneremo all’altezza di trenta metri come è stato anni indietro, sarà una macchina molto voluminosa. Riempirà tutto il Corso”. E si rivolge al sodalizio dei Facchini “dovrete andare a passetto. Sarà un’ulteriore sfida ma ci passeremo, abbiamo già fatto i rilievi esecutivi“.
Dies Natalis nasce da un’attenta analisi di ottanta modelli delle macchine precedenti. Sfida ai limiti di altezza consentiti mantenendo le armonie e la ricerca esasperata del dettaglio dello stile barocco delle macchine devozionali.
Racconta con forza una storia, il passaggio dalla vita terrena a quella celeste di Rosa sempre accompagnata da angeli, dal corpo che giace morto all’estasi della giovane, fino alla resurrezione, che vede Rosa posta in alto e inginocchiata con un braccio teso verso la croce che svetta in cima: è la santissima trinità, sopra di lei e sulla città, che il 3 settembre illuminerà e benedirà.
“Mi avete tutti colpito il cuore profondamente, sento l’affetto della città sulla pelle – aggiunge Ascenzi – ma insieme a me in questa avventura ci sono anche Antonella Servi e Luca Occhialini, cervello e le mani che mi hanno aiutato con la loro grande professionalità“.
Infine i saluti della sindaca Chiara Frontini:
“Dentro questa Macchina c’è la nostra città, c’è il sodalizio e il Giubileo che vivremo nel 2025. Rappresenta la dedizione, quella che serve per realizzare i sogni e questa è la macchina di un sogno che diventa realtà“.
Scorrono i titoli di coda, il video è finito, e dietro la fatica, la passione, e la devozione spunta una dedica: “a Nicoletta“, sorella di Raffaele prematuramente scomparsa. Sono per lei le nottate passate a studiare e disegnare, è per lei Dies Natalis, la rinascita di chi non muore con la morte ma raggiungere Dio e con lui rimane per l’eternità, come eterna l’ha resa il fratello con questo capolavoro.