550 metri per oltre 2000 piante di cannabis indica
CIVITA CASTELLANA – Nell’ultimo fine settimana a Civita Castellana (VT) è stato svelato un intricato scenario clandestino che giaceva nascosto nel cuore dell’agro falisco. Scoperta che è il risultato di una serie di meticolose indagini, con servizi di osservazione portati avanti con determinazione dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Viterbo, dalla stazione di Bagnaia, supportati dai colleghi della locale compagnia.
Le investigazioni hanno permesso di mettere in luce una coltivazione di marijuana con metodo “industriale”, un business illegale, all’interno di un capannone di circa 550 metri quadrati, all’apparenza in stato di abbandono. All’interno un vasto complesso di serre contenenti oltre 2.200 piante di cannabis indica di diverse dimensioni e circa 2 chilogrammi della stessa sostanza già essiccata.
La perquisizione, autorizzata dall’Autorità Giudiziaria del capoluogo, ha permesso di scoprire non solo un’imponente produzione di sostanze stupefacenti, ma anche l’esistenza di costosissimi macchinari e di un massiccio impianto elettrico all’interno della struttura. Stime preliminari
indicano che il valore complessivo di questi beni ammonterebbe ad alcune centinaia di migliaia di euro. Apparecchiature sofisticate e di notevole fattura, progettate su misura per garantire la massima efficienza, il controllo e l’alimentazione dell’ambiente di coltura e finestre oscurate con pannelli di legno per assicurare l’occultamento dell’attività.
Le dettagliate indagini condotte dai reparti territoriali del comando provinciale di Viterbo hanno evidenziato l’estrema proficuità dell’iniziativa criminale, certamente capace di approvvigionare il mercato illecito.
Il sequestro dell’intero capannone ha significato il costante impegno dell’Arma di Viterbo nella lotta alla piaga sociale del traffico di droga.