Pubblicate oggi sul bollettino regionale i due nuovi “regalini” che il territorio si appresta a ricevere grazie al “monopolio” delle connessioni in rete di Terna. Neanche a Monopoli i terreni agricoli così a ruba
di Cristina Volpe Rinonapoli
ROMA – Non conosce battute di arresto, l’avanzata di altri campi e mega impianti di fotovoltaico in Tuscia.
A nulla è valso lo stop del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, nulla valgono le mobilitazioni delle comunità locali, nulla vale “l’effetto saturazione” in Tuscia talmente evidente che aveva determinato proprio lo stop della giunta regionale.
Si punta e si punta dritti, sono di pochi giorni fa altre due determinazioni che danno il via alla realizzazione di altri campi di fotovoltaico a Montalto di Castro e Tuscania.
“Determinazione 15 settembre 2023, n. G12182” nella quale si legge per oggetto:
“Valutazione preliminare ai sensi dell’art.6, comma 9 del D. Lgs.152/2006 relativa al progetto di un impianto Solare Fotovoltaico denominato MONTALTO I da realizzarsi nel comune di Montalto di Castro, Provincia di Viterbo, in loc. Poggi Alti, Autorizzazione PAUR nG00539 del 22.01.2021, determinazione Dirigenziale Provincia di Viterbo R.U. 9 del 12/01/2021. Proponente: Società MONTALTO DI CASTRO SPA Registro Valutazioni Preliminari n.117/2023VP” la firma è del direttore della direzione Regionale Ambiente Dott. Vito Consoli.
L’avanzata del fotovoltaico in Tuscia, non è casuale, a parte le caratteristiche proprie di un territorio che favoriscono l’istallazione degli impianti, è la rete di Terna, società partecipata dello Stato, quella vocina che tutti si ritrovano nella bolletta della luce, Terna che per capirci, è quella dei tralicci, quella che porta la luce attraverso i suoi impianti e dunque quella la cui rete, già esistente favorisce l’istallazione proprio del fotovoltaico, nella determinazione infatti, fra i rilievi si parla di lei…
“Dall’esame della documentazione agli atti si evince sinteticamente quanto segue: 28/09/2023 – BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO – N. 78 la modifica riguarda l’elettrodotto in Alta Tensione di connessione della Stazione di Elevazione di Utenza dell’impianto alla stazione TERNA “Montalto 380”.
Le modifiche apportate avvengono in corrispondenza dei punti di accesso alla Stazione TERNA “Montalto 380” e alla Stazione di Elevazione di Utenza SEU: • Punto 1: accesso in sottostazione TERNA. Il tracciato autorizzato seguiva, per questo tratto, un percorso in scavo a sezione obbligato mentre quello oggetto della presente modifica devia leggermente il percorso e viene realizzato con soluzione in TOC in sottostazione TERNA.”
Tale variazione è stata prevista al fine di evitare un’interferenza con linea TELECOM […] Con questa modifica il percorso dell’elettrodotto su strada pubblica è stato accorciato leggermente, mentre quello all’interno della SEU si allunga leggermente (rimanendo comunque sempre all’interno della particella autorizzata e senza interessamento di particelle diverse da quelle autorizzate). In particolare il tracciato autorizzato dell’elettrodotto, tutto in soluzione interrata con scavo a sezione obbligata, esce dalla particella dedicata alla SEU direttamente sulla viabilità pubblica Strada comunale Guinza Grande, prosegue sulla stessa fino all’incrocio con la Strada Provinciale SP del Fiora; prosegue sulla stessa fino all’incrocio con la Strada comunale Mezzagnone proseguendo sulla stessa per poi proseguire sulla particella privata per circa 1440 m.
Infine entra nella stazione TERNA tagliando la strada comunale Quartuccio. […] La lunghezza dell’elettrodotto così adeguato che ricade su viabilità pubblica si riduce leggermente rispetto a quella autorizzata e comporta una riduzione dei volumi di terre escavate.”
E continua il testo, dandoci altra informazione, cioè che stiamo di fronte all’ennesima autorizzazione datata molto prima che la giunta Rocca si insediasse:
“Tutto ciò premesso: Visto che con Determinazione di VIA G12339 del 23/10/2020 e l’Autorizzazione Unica rilasciata dalla Provincia di Viterbo ai sensi del D.Lgs387/03 R.U.9 del 12/01/2021; Preso atto che è stata richiesta la valutazione preliminare relativamente al progetto di adeguamento tecnico e che dall’esame della documentazione agli atti non vengono evidenziate significative interferenze del progetto con il contesto ambientale e territoriale, come si evince in particolare dalla “Lista di controllo per la valutazione preliminare (art.6, c.9, D.L.gs.152/2006)”; 28/09/2023 – BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO – N. 78 Considerato che per l’intervento in oggetto, la valutazione preliminare riguarda adeguamenti tecnici finalizzati a migliorare il rendimento e le prestazioni ambientali D E T E R M I N A Per i motivi di cui in premessa che formano parte integrante e sostanziale del presente atto; di stabilire che l’intervento non rientra nelle categorie di cui all’art. 6, commi 6 o 7, della parte II del D.Lgs.n.152/06, e pertanto il progetto non è soggetto alle procedure di compatibilità ambientale; di pubblicare all’interno del portale istituzionale dell’amministrazione scrivente il presente provvedimento secondo quanto previsto dalla legislazione in materia (L.n.69/2009 e D.Lgs.n.82/2005); di pubblicare altresì la presente determinazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio; di dichiarare che il rilascio del presente provvedimento non esime il Proponente dall’acquisire eventuali ulteriori pareri, nulla osta e autorizzazioni prescritti dalle norme vigenti per la realizzazione dell’opera, fatto salvo i diritti di terzi.”
Ma se non bastasse ancora un’altra determinazione che interessa il via ai lavori per istallazione per ettari ed ettari di fotovoltaico, questa volta nel Comune di Tuscania.
“Determinazione 20 settembre 2023, n. G12360 Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale ai sensi dell’art. 27 bis del D.Lgs. 152/06 sul progetto di intervento di impianto fotovoltaico a terra della potenza di 51,287 MWp a fronte dei 53,25 MWp richiesti (DC) con connessione alla RTN per una potenza (AC) pari a 48,594 MW nel Comune di Tuscania, Provincia di Viterbo, località Pian di Vico (Lotto A). Proponente: Solar Energy Undici S.r.l. Registro elenco progetti: n. 101/2021”
Con caratteristiche simili a quelle descritte per Montalto ma con la novità del cosiddetto agro voltaico, che vuole dare una parvenza di green mentre per pardadosso elimina i green ricoprendolo di specchi, pure qui ci sono passaggi interessanti:
“Di emettere Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale ai sensi dell’Art. 27 bis del D.lgs. 152/06, sulla base di quanto sopra esposto sul progetto in argomento, per una potenza nominale definitiva di 51,287 MWp a fronte dei 53,25 MWp richiesti su una superficie recintata comprensiva di mitigazione è di 81,91 ha a fronte dei 71,21 ha originari, saranno installati moduli da 685 Wp a fronte dei 535 Wp originari. La porzione direttamente interessata dall’installazione dei pannelli è di 23,25 ha a fronte dei 27,71 ha originari. Le cabine occupano 261,86 mq. La potenza di immissione sarà di 48,594 MW. L’allaccio alla sottostazione utente sarà realizzato in condivisione con altri utenti presso un’altra sottostazione utente già autorizzata a circa 1,5 km dalla stazione TERNA. Il percorso del cavidotto in MT, interrato su strada, è di 10,3 Km fino alla sottostazione utente, è previsto un ulteriore cavidotto in AT, interrato su strada di circa 2,1 Km fino alla Stazione TERNA di Tuscania. Il progetto prevede un piano agrivoltaico con una rotazione di colture erbacee, colture arboree e arbustive sia ai fini della produzione agricola sia per l’installazione di arnie. La superficie interessata sarà di 78,45 ha. Si specifica che i nuovi terreni occupati interessavano parzialmente un altro progetto di impianto fotovoltaico già assentito per i quali il vecchio proponente ha prodotto una dichiarazione di rinuncia formale da noi trasmessa con nota acquisita con prot. n. 0405965 del 27/04/2022.”
“Ciò significa che le autorizzazioni già concesse, non conoscono battute di arresto, erano precedenti lo stop della Giunta Rocca che in questa situazione, si trova ad avere le mani, come si dice in gergo, legate, perché non solo si scontra con qualcosa che c’era prima ma è penalizzata da una normativa nazionale, che non da al momento pieni poteri alla Regione Lazio e cosi apprendiamo che a Montalto si sta per realizzare ennesimo campo di fotovoltaico.
Certo la politica non resta in silenzio è notizia degli ultimi giorni di sopralluoghi dello stesso Comune di Montalto di Castro nei luoghi dove stanno avvenendo i lavori, per progetti già operativi, che portano non pochi danni alle abitazioni adiacenti, ma è tutta la politica locale e regionale, che cerca non solo di interrogare se stessa ma di capire come poter incidere sull’avanzata del fotovoltaico che non solo sventra un territorio ma mette in difficoltà una giunta che aveva fermamente dato il suo stop.
Ma finché , appunto la normativa sarà di materia nazionale, rimbalzando fra i vari ministeri, la beffa è che nella cosiddetta conferenza dei servizi è proprio la Regione che si trova a non poter di fatto agire nella direzione voluta e cosi un territorio viene sventrato sotto gli occhi non solo dei suoi abitanti ma anche dei suoi amministratori. Locali e regionali. Che fare?
Sergio Caci, non solo ex sindaco di Montalto di Castro, ha ricevuto già da mesi, l’incarico dalla Regione Lazio, di coordinatore del fotovoltaico in Tuscia, ed in questi mesi ha fatto la spola fra i territori, e la giunta, “ organizzeremo presto una assemblea con tutte le aziende del settore, proprio a Montalto, con l’assessore all’ambiente Elena Palazzo, e gli attuali amministratori della giunta di Montalto, vogliamo tutelare il nostro territorio, ma finché la normativa resta questa gli amministratori locali e la Regione si trovano in una situazione di non poter incidere come vorrebbero.
Bisogna fare poi un distinguo fra società cd buone, che il fotovoltaico lo fanno da anni ed i colossi del settore, che speculano, e sono società che provengono da fuori senza conoscere remore ed etica.” E la Socciarelli? La sindaca di Montalto di Castro? “a parte fare sopralluoghi mandare osservazioni, a chi di dovere, si chiede che fine abbiamo fatto le comunità energetiche locali? Che erano un buon esempio di come dovesse avvenire la transizione energetica”.
Insomma per il momento gli amministratori e lo stesso Rocca ed i suoi assessori sono depotenziati dalla normativa nazionale.
La scommessa? Sarà quella di portare la normativa ad essere unicamente regionale, perché è l’unico modo per salvaguardare un territorio. Consapevoli che la transizione energetica si debba compiere, ma non così rinunciando alle caratteristiche proprie di un territorio, non solo già sfruttato, ma che ancora, conserva un pregio a livello paesaggistico archeologico ed agricolo. Ed allora?
Amministratori locali, regionali: fate presto! La Tuscia sta diventando uno specchio di pannelli.