Viaggio nella ristorazione italiana più autentica, raccontata tramite le visite e le recensioni di oltre 230 collaboratori
MILANO – 1752 locali segnalati tra osterie, agriturismi, enoteche con cucina e ristoranti.
311 indirizzi premiati con la Chioccola, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida Osterie d’Italia di Slow Food ai locali che si distinguono per l’accoglienza e l’ambiente, per un’ottima cucina che faccia scoprire la storia e il territorio, che tenga in considerazione i piccoli produttori e sia in sintonia con i valori del buono, pulito e giusto di Slow Food.
16 inserti dedicati a realtà la cui offerta e impostazione sono interpreti di una tradizione gastronomica locale, rintracciabili esclusivamente nella regione di appartenenza, c’è tutto questo nella trentaquattresima edizione della guida simbolo di Slow Food Editore “Osterie d’Italia 2024”.
E tra le migliori c’è anche Il Calice e la Stella di Canepina, il titolare Felice Arletti, ha ritirato personalmente il premio ieri a Milano.
Commosso, ha dedicato questa vittoria al fratello Giuliano, scomparso qualche anno fa: “Oggi sono stato a Milano per ritirare il Premio Migliore Osteria d’Italia! Dedico questo premio a Mio Fratello che oggi non è più tra noi solo Fisicamente.
Lo dedico al mio crew, collaboratori ,amici, famiglia Angelo Donati, Sonia Ciuchini, Daniele Carusotti, Gino Benedetti, Thaira, perchè sia chiaro che il miele non lo fa solamente un’ape ma una squadra di api.
Oggi siamo sull’Olimpo delle migliori osterie d’Italia, tanta roba per una piccola osteria moderna di un piccolo paese.
Un piccolo paese per tanti ma il miglior per Noi! Siamo orgogliosi, commossi e grati per questo riconoscimento che conferma quanto di buono facciamo non solo per i nostri clienti, ma per la nostra amata terra! VI aspettiamo ogni weekend affamati di cultura e assetati di sapere!“.
Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, al momento della premiazione, rivolgendosi alla platea di osti e ostesse: “Il vero presidio dell’alimentazione del nostro Paese siete voi. Quelli a cui l’Italia deve riconoscere di aver conservato il suo patrimonio gastronomico“.
Tra i locali del viterbese che confermano per il sesto anno la Chiocciola anche il Casaletto di Grotte Santo Stefano (VT).
La famiglia Ceccobelli ormai da anni ha sposato la linea di slow food, lavorando sulla continuità di un progetto ormai consolidato in cui l’apporto dell’azienda agricola biologica di famiglia è fondamentale. Altrettanto importanti sono i Presidi Slow Food (tra cui la Susianella del Casaletto) e i produttori della Tuscia che fanno del menu un racconto del territorio. Il rispetto dei valori Slow Food si ritrova anche in una cucina che privilegia il riutilizzo e fa di quelli che possono essere i tradizionali scarti, come le bucce delle mele, nuova materia prima. Il servizio e l’ambiente uniscono cura del dettaglio e calore facendo del Casaletto un luogo conviviale dove si torna sempre con piacere.
Le 25 Chiocciole del Lazio
Nu’ Trattoria Italiana dal 1960 – Acuto (FR)
Iotto – Campagnano di Roma (RM)
Il Calice e la Stella – Canepina (VT)
Storico Panificio Francellini – Capena (RM) inserto
Trattoria del Cimino – Caprarola (VT)
Locanda del Ditirambo – Castro dei Volsci (FR)
La Piazzetta del Sole – Farnese (VT)
‘Na Fojetta – Frascati (RM)
Sora Maria e Arcangelo – Olevano Romano (RM)
Osteria del Vicolo Fatato – Piglio (FR)
Da Armando al Pantheon – Roma (RM)
Da Cesare – Roma (RM)
Da Cesare al Pellegrino – Roma (RM)
Grappolo d’Oro – Roma (RM)
L’Asporto di 180 Grammi – Roma (RM) inserto
Lievito – Roma (RM) inserto
Menabò Vino e Cucina – Roma (RM)
Pennestri – Roma (RM)
Pizzarium – Roma (RM) inserto
Pro Loco D.O.L. – Roma (RM)
SantoPalato – Roma (RM)
Trecca-Cucina di Mercato – Roma (RM)
Buccia – Sabaudia (LT)
Li Somari Trattoria Fuori Porta – Tivoli (RM)
Il Casaletto – Viterbo (VT)