“Siamo favorevoli a nuovi volumi ma solo a servizio della Tuscia. Dal 3 novembre raccolta firme. Faremo anche un referendum popolare”
VITERBO – Sì all’ampliamento della discarica di Monterrazzano ma solo per smaltire i rifiuti prodotti da Viterbo e della sua provincia.
No alla costruzione dell’invaso VT4 per un milione di nuovi metri cubi, come prevede il progetto della società Ecologia Viterbo attualmente in conferenza dei servizi, e continuare sversare qui l’immondizia di tutto il Lazio.
Su questo la sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, sta per ‘convocare’ tutta la popolazione del capoluogo della Tuscia e della Provincia per firmare una petizione.
“Il nuovo invaso Vt4 della discarica di Monterrazzano, in via di autorizzazione, sia dimensionato per una volumetria congrua alle necessità dell’Ato della provincia di Viterbo- si legge nel testo della petizione– e unicamente dedicato a smaltire i rifiuti prodotti nell’Ato della Provincia di Viterbo e non di tutta la regione Lazio come prescritto nel parere della direzione Rifiuti della Regione Lazio il 20 giugno 2023“.
La prima cittadina e ‘leader’ del Movimento Civico Viterbo 2020, nel corso di una conferenza stampa convocata davanti l’ingresso della discarica, ha subito chiarito che “non parlo come sindaco, perché Giunta e Consiglio hanno fatto tutti gli atti che potevano per rispondere a questo progetto di utilizzare, come è scritto nel parere della Regione, la discarica di Viterbo per lo smaltimento dei rifiuti di tutto il Lazio.
Lo stesso hanno fatto l’assemblea dei sindaci della provincia di Viterbo e il Consiglio provinciale. Peraltro come giunta comunale abbiamo dato mandato di impugnare il parere positivo all’ampliamento rilasciato dalla Regione nella conferenza dei servizi, ancora in corso, perché questo è immediatamente lesivo della nostra capacità di programmazione e perché contrario al piano vigente“.
L’appello ai cittadini
Il suo appello ai cittadini lo ha fatto come “Movimento Civico Viterbo 2020, “perché non possiamo esimerci dal sensibilizzare la cittadinanza su una questione così importante e quindi, insieme agli altri movimenti del Patto Civico, presentiamo una petizione che ribadisce la contrarietà dei sottoscrittori alla sottomissione di questa discarica a livello regionale. Siamo d’accordo a un ampliamento di circa 220mila metri cubi per una discarica che sia a servizio solo della Provincia di Viterbo e ci permetta di smaltire i rifiuti di questo territorio per i prossimi 10 anni.
Siamo invece assolutamente contrari al fatto che l’impianto venga posto a servizio del territorio regionale con un ampliamento di circa 1 milione di metri cubi.
Viterbo non può continuare a pagare per l’inefficienza delle altre province del Lazio, dove attualmente non ci sono discariche”.
Conferenza dei servizi
La conferenza dei servizi, che si deve esprimere sulla compatibilità ambientale di questo ampliamento, ha già visto arrivare un primo parere negativo di peso: “Pochi giorni fa la Sovrintendenza si è espressa in maniera netta contro questo ampliamento dichiarandolo incompatibile col paesaggio e il territorio della provincia”, ha detto Frontini prima di ricordare che “già a luglio scorso “l’autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale che aveva contestato diversi aspetti di compatibilità ambientale. Tra l’altro questo parere richiedeva al proponente di presentare delle integrazioni al progetto ma questo non è avvenuto”.
Il ruolo della Regione Lazio
Quando la Regione ha espresso il suo ok, la giunta Rocca si era insediata da pochi mesi e, ancora oggi, i tecnici sono rimasti quelli ereditati dalla Giunta Zingaretti: “Abbiamo invitato il presidente Rocca e l’assessore Ghera in Consiglio comunale e provinciale ma non c’è stato modo di avere questo confronto- ha proseguito Frontini– La petizione svolgerà un ruolo di pressione in questo senso ma nel frattempo io ho fiducia negli impegni che Rocca si è preso con la provincia di Viterbo.
Fino a prova contraria non intendo condurre una battaglia strumentale ma di certo questo territorio non intende accettare supinamente di essere sfruttato senza fine. È ora che sia la fine”.
Per ora, quindi, nessuna ricerca dello scontro istituzionale: “Potremmo andare noi da Rocca e Ghera ma loro sanno bene la posizione del Comune e della Provincia di Viterbo e dei cittadini- ha continuato Frontini– Peraltro loro sono diventati anche componenti della cabina di monitoraggio del piano di gestione dei rifiuti approvato nel 2020 dal Consiglio regionale.
Questo organismo ha il compito di controllare l’andamento del piano e quanto sta avvenendo nella discarica di Viterbo è uno scostamento rispetto a quanto previsto dal piano che, invece, prevedeva l’autosufficienza impiantistica della province.
La sospensione di questa autosufficienza poteva valere al massimo per 36 mesi, termine spirato a settembre. Pertanto dal 20 settembre in poi ogni provincia sarebbe dovuta diventare autonoma nella gestione dei rifiuti che produce ma nessuna lo è, eccetto quella di Viterbo“.
La raccolta firme inizierà il 3 novembre direttamente a Monterrazzano, in modalità porta a porta
Con foglio e penna il mano ci sarà anche la consigliera comunale Francesca Pietrangeli, che risiede qui: “Vivo a 2 km in linea d’aria da qui.
Le lamentele sono tante perché l’aria che si respira non è quella della campagna in cui ci troviamo.
Tante persone sono venute qui dalla città per trovare una vita più serena ma questa vicinanza con la discarica non ci aiuta. Andrò nelle case dei residenti a raccogliere la loro volontà di essere contrari a questo ampliamento. Ma mi appello a tutti i cittadini perché il rischio ambientale non riguarda solo noi che viviamo vicino alla discarica e quindi chiedo a tutti i viterbesi di presentarsi a firmare la nostra petizione“.
Il 10 novembre il tour farà tappa a piazza delle Erbe a Viterbo, il 13 novembre al mercato di San Martino e poi il 22 novembre al mercato di Grotte Santo Stefano.
Ma la sindaca di Viterbo non intende fermarsi qui: “I tempi ci permetteranno di esprimerci anche con un referendum”.