FORMIA – I finanzieri del Gruppo di Formia, a seguito degli sviluppi investigativi attivati da alcune denunce presentate da una cittadina del posto, hanno tratto in arresto un presunto mediatore immobiliare, il quale avvalendosi dell’ausilio di una probabile complice, stava tentando di turbare la procedura d’asta di vendita dell’abitazione di residenza della denunciante, che era in fase di definizione.
Dagli approfondimenti svolti, è stato rilevato che i due intermediari, venuti a conoscenza del procedimento esecutivo gravante sull’abitazione della donna, hanno più volte contattato la signora, sia telefonicamente sia di persona recandosi presso l’abitazione, per convincerla ad accettare la loro proposta, ovvero quella di ricevere circa 15.000,00 € a fronte dell’accordo di non partecipare all’asta, ovvero di non rilanciare sul prezzo base.
In stretto raccordo con l’A.G. di Cassino, competente per territorio, non appena ricostruite le circostanze ed esperiti ulteriori approfondimenti nonché accertamenti dinamici sul territorio, le Fiamme Gialle intercettavano nei pressi di Maranola, fraz. del comune di Formia (LT), l’autovettura con a bordo uno dei due negoziatori, che all’atto del controllo veniva trovato in possesso del denaro contante appena ricevuto dalla denunciante, quale prezzo delle richieste atte ad evitare la partecipazione all’asta in questione. L’operazione avveniva in concomitanza con l’asta giudiziaria online, dove nel frattempo era collegato il soggetto complice, pronto a rilanciare sul prezzo, nel caso in cui l’accordo non fosse andato a buon fine.
I Finanzieri procedevano quindi all’arresto in flagranza per l’ipotesi di reato di cui all’art. 353 c.p. “turbata libertà degli incanti” del soggetto, fermato con circa 5.000 € in contanti, per il quale la Procura della Repubblica di Cassino stabiliva la sottoposizione alla misura degli arresti domiciliari,
Il complice è stato contestualmente deferito all’A.G. per l’opera di concorso e supporto prestata all’arrestato.
Si evidenzia che i provvedimenti in parola sono stati emessi sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza dei principali indagati. A tal riguardo, nell’ambito dell’udienza di convalida il GIP del frusinate ha convertito la misura degli arresti domiciliari, disposta dal Pubblico Ministero, nell’obbligo di dimora presso il Comune di residenza per il soggetto fermato a bordo dell’autovettura con il denaro contante.
L’intervento delle Fiamme Gialle, anche in considerazione dei tempi ristretti tra la ricezione della denuncia e l’attuazione dell’asta, svolto in tempestiva e serrata sinergia con l’Autorità Giudiziaria, sottolinea ulteriormente la forte vocazione sociale del Corpo, che oltre a garantire l’azione tipica di polizia economico-finanziaria, si pone a tutela della parte “sana” della società e dell’intera collettività, scendendo in campo in prima linea nel contrastare gli illeciti a tutela del corretto funzionamento del mercato e della buona fede delle persone, soprattutto quelle più vulnerabili come nel caso della cittadina che, probabilmente, senza l’intervento delle Fiamme Gialle pontine, avrebbe rischiato, oltre al nocumento economico anche l’ulteriore danno dello spossessamento della propria abitazione.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.