VITERBO – Si scrive prelievo in selezione, si legge abbattimento. Sono 1607 i cinghiali che verranno eliminati dal territorio della Tuscia nell’arco di un anno, precisamente da questo mese di ottobre fino a settembre 2024.
La Regione Lazio con due determinazioni distinte nell’ambito del piano di assestamento faunistico-venatorio del cinghiale, ha infatti autorizzato i due ambiti di caccia viterbesi, il Vt1 gestito dall’associazione Alta Tuscia, e il Vt2 affidato all’associazione Tuscia Sud, a “prelevare” rispettivamente 648 e 959 capi nei propri territori di competenza.
Si tratta, come noto, di un provvedimento necessario ad arginare l’invasione di ungulati, che ormai assediano anche i centri urbani, a cominciare da quello di Viterbo, dove il problema ha ormai assunto le dimensioni dell’emergenza con conseguente strascico di polemiche sulle responsabilità del contenimento.
Ma il piano regionale è anche finalizzato, oltre che a salvaguardare l’incolumità pubblica e l’integrità delle coltivazione, anche a debellare la peste suina africana diffusa tra i cinghiali. Un problema nel problema.
Entrando nel dettaglio, le determine regionali autorizzatorie fissano anche età e sesso dei capi da abbattere. Nell’ambito territoriale Vt1 saranno prelevati 287 maschi e 287 femmine sotto i 12 mesi, nonché 137 maschi e 248 femmine sopra l’anno. Nell’ambito Vt2 verranno invece abbattuti 648 capi, di cui 195 maschie 195 femmine sotto i 12 mesi e 90 maschi e 168 femmine sopra. La disparità è ovviamente dovuta al fatto che le femmine sopra di età superiore all’anno possono riprodursi.
Il prelievo in selezione, oltre ad essere consentito nella forma da appostamento, prevede anche abbattimenti notturni da postazione fissa (a terra o sopraelevata) con carabine. Va da sé che il prelievo è permesso soltanto ai cacciatori iscritti all’Albo regionale dei cacciatori di selezione. “Il cacciatore di selezione – si legge nella determina regionale – è tenuto ad applicare all’orecchio sinistro del capo abbattuto l’apposita fascetta datario numerata fornita dall’Atc, prima di procedere allo spostamento del capo stesso dal punto di abbattimento”. Al fine di aumentare l’efficienza del prelievo in selezione è prevista la possibilità di ricorrere al foraggiamento attrattivo, “che dovrà essere limitato nel tempo e nello spazio e finalizzato esclusivamente ad aumentare le probabilità di abbattimento”.