LATINA – Riceviamo e pubblichiamo: Continuano le manifestazioni e sit-in di protesta dei lavoratori COOP KARIBU e CONSORZIO AID, domattina in coincidenza dell’udienza preliminare fissata presso il Tribunale di Latina saremo davanti i cancelli di P.zza Bruno Buozzi per continuare a dimostrare le difficoltà e il disagio dei lavoratori e lavoratrici Karibu, i quali dopo le ultime misure cautelari che hanno determinato gli arresti, rimangono ancor più convinti sul comportamento e l’operato di questi rappresentanti, la quale finalità era solo ed esclusivamente quella di “svuotare le casse delle Coop” per interessi personali tralasciando i lavoratori senza il pagamento dei salari, tante mensilità e competenze per circa 400milaeuro il totale delle competenze ancora non pagate ai lavoratori che rappresentiamo.
Per la Uiltucs Latina gli inquirenti stanno effettuando un ottimo lavoro, è ciò che attendevano i lavoratori, le risposte la chiarezza sulle tante dichiarazioni e denunce che attraverso la Uiltucs Latina sono partite sin dall’inizio di questa vicenda, i lavoratori nonostante il disagio di non aver ancora percepito i stipendi arretrati sono soddisfatti e credono nel lavoro svolto dalle istituzioni competenti, comunque chiedono uno sforzo nel pagamento delle loro spettanze.
Come categoria a nome di tutti i lavoratori ricordiamo che abbiamo fatto richiesta nella costituzione di parte civile, in questo SCANDALO KARIBU’ abbiamo subìto un danno enorme, dichiarano e gridano i lavoratori, la nostra professionalità il nostro tempo dedicato all’accoglienza ed integrazione compresa l’attenzione nelle case per minori non coincideva con gli evidenti e chiari fatti che emergono oggi dai documenti del Tribunale di Latina che hanno determinato gli arresti, il loro metodo ha distrutto le nostre famiglie e di conseguenza i nostri progetti devastati dalla spregiudicatezza dei rappresentanti di Coop Karibu e Consorzio AID.
La Uiltucs Latina Venerdì mattina innanzi al Tribunale di Latina continuerà insieme ai lavoratori a gridare e denunciare che il solo il coraggio ed il disagio di questi lavoratori hanno interrotto il solo profitto di questi “faccendieri dell’accoglienza” continuando a sostenere che coloro che dovevano sorvegliare probabilmente avevano una vista molto limitata, non dovevano essere solo i lavoratori ad interrompere questo strano percorso dei soldi pubblici destinati all’accoglienza e integrazione.