Nella Perla del Tirreno si stanno vivendo giorni di grande passione, mistero e spionaggio più o meno autorizzato
SANTA MARINELLA – Proprio ieri mattina abbiamo riportato la notizia del ritrovamento, all’interno di una vettura, di un sofisticato sistema di captazione vocale ambientale utilizzato per registrare conversazioni.
A rinvenire l’attrezzatura uno degli indagati nell’inchiesta per corruzione che vede coinvolte diverse persone che, secondo l’accusa, tramavano per far cadere con anticipo, sfiduciandolo, l’allora sindaco Pietro Tidei (mai caduto e poi rieletto al primo turno).
La cosa clamorosa è avvenuta ieri quando l’ex consigliere comunale Fabrizio Fronti, anch’esso indagato e coinvolto nell’inchiesta, si è recato a casa della madre per festeggiarne il compleanno.
In questa casa tiene parcheggiata la sua Mercedes 350 Cabriolet e quando ha deciso di andarla a prendere l’ha trovata con uno sportello forzato.
Qualcuno forse aveva provato a rubarla? Forse sì o forse qualcuno stava cercando qualcosa?
La macchina del consigliere oltre ad essere stata forzata non partiva perché con la batteria a terra. Messa in moto e aperta la cappotta della cabrio per quantificare i danni ha trovato dei fili neri sporgere dal tettino. Quei fili nascondevano una cosa che i nostri lettori hanno già visto questa mattina, ossia un sistema di registrazione ambientale a captazione vocale Gsm occultata nell’auto.
Santa Marinella – La guerra delle “microspie” inguaia anche chi le ha messe
La stessa e identica apparecchiatura rinvenuta mesi prima da un altro degli indagati all’interno della propria auto.
Possibile che la società che ha effettuato il lavoro per conto della Procura di Civitavecchia si sia dimenticata di recuperare anche questa apparecchiatura a quasi due anni dalla chiusura delle indagini?
Già perché non solo le indagini sono chiuse da tempo ma una ventina di giorni fa c’è stato il rinvio a giudizio per tutti gli indagati.
Perché quelle microspie ancora stavano dentro la macchina? Da quanto tempo erano inattive? Come mai dopo così tanto tempo nessuno le ha recuperate? Sono quelle usate dagli investigatori oppure sono di altri?
Domande che si è posto Fabrizio Fronti che si è recato presso la Questura di Roma – Commissariato distaccato di Civitavecchia per denunciare questo strano ritrovamento.
Microspia ambientale con tanto di memoria SD da 8 Giga e scheda telefonica della Wind3 con tanto di codice Pin segnato col pennarello nero.
Adesso saranno gli agenti di polizia ad indagare su questo ennesimo capitolo di una vicenda che sembra non finire mai.
Una storia che continua a riservare sorprese di ogni genere.