PERUGIA – Sulla carta era un’operazione per tentare di salvare un’azienda in difficoltà ma nella realtà sarebbe stata nient’altro che una manovra per trasferire fondi dell’azienda in un’altra società, priva di qualunque struttura organizzativa e finanziaria.
In sostanza, una scatola vuota. E’ questa l’accusa che la procura di Perugia, al temine di un’inchiesta della Guardia di Finanza, ipotizza nei confronti di Giancarlo Elia Valori – manager di lungo corso che è stato, tra l’altro, presidente di Autostrade per l’Italia e del gruppo Sme (Società meridionale finanziaria) – indagato assieme ad un imprenditore cinese.
L’indagine del nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle di Perugia riguarda la Trafomè, un’azienda metalmeccanica specializzata nella fabbricazione di generatori e trasformatori elettrici che aveva un centinaio di dipendenti e uno stabilimento a Tavernelle, controllata della multinazionale cinese Trafomec Shangai.
L’azienda, all’epoca dei fatti in liquidazione e in evidente stato di dissesto finanziario, venne inglobata nel 2020 da una nuova società di diritto italiano costituita a Roma, la Trafomec Europe tecnologies Srl, il cui presidente del Cda era, appunto, Giancarlo Elia Valori.
Secondo gli investigatori e gli inquirenti perugini, che hanno svolto una serie di accertamenti bancari mirati, Valori, in concorso con il presidente della Trafomec Shangai, avrebbe distratto dalle casse dell’impresa un milione di euro, trasferendo i fondi nella società romana.
Soldi che poi a loro volta sarebbero finiti in altri conti come corrispettivi per amministratori e altri compensi.
“È stato accertato – afferma la procura – che i due imprenditori, in concorso fra loro, avrebbero posto in essere gravi condotte distrattive consistite nel trasferimento di un milione di euro dalle casse della società perugina in favore di una neo-costituita con sede in Roma.
Questa è risultata essere priva di una struttura economica e finanziaria, sprovvista delle risorse organizzative necessarie per lo svolgimento di un’effettiva attività imprenditoriale e, di fatto, in una condizione di sostanziale inattività”.
Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno dunque eseguito un provvedimento di sequestro preventivo delle liquidità sui conti correnti delle società ed effettuato una serie di perquisizioni per sequestrare materiale documentale e informativo utile alle indagini. E’ stata inoltre acquisita una copia forense del telefonino di Elia Valori, che attualmente presiede l’International world group, La centrale international, la Fondazione laboratorio per la Pubblica amministrazione e la
delegazione italiana nella Fondazione Aubertis. E’ inoltre presidente onorario di Huawei Italia e consigliere economico del colosso cinese Hna Group.