VITERBO – Il Comune di Viterbo e la Regione hanno autorizzato il progetto di un nuovo impianto fotovoltaico tra Grotte Santo Stefano e Celleno. Per il rilascio dell’autorizzazione finale resta un solo passaggio: la convocazione della terza e decisiva seduta della conferenza dei servizi.
Si tratta di un impianto con potenza nominale della centrale di 82,24 MWp, che interessa una superficie di 108 ettari, suddivisa in quattro sottocampi: Pianale, Pian Auta, Selva, Podere della Morte. E tra Viterbo, Celleno e Montefiascone, inoltre, è già previsto un parco di 13 torri eoliche.
Un quadro allarmante, tanto che Coldiretti parla di “agricoltura sotto attacco”. Per questo motivo l’associazione degli agricoltori ha chiesto un incontro urgente con la Regione.
“Un confronto – spiega la presidente Maria Beatrice Ranucci – volto ad avviare interventi immediati per arginare il problema relativo all’ulteriore installazione a Viterbo di impianti fotovoltaici a terra e pale eoliche, che stanno continuando a deturpare il territorio, mettendo a rischio il futuro delle aziende agricole e dei posti di lavoro che queste garantiscono.
“I dati sulla presenza di tali impianti sono allarmanti – prosegue Ranucci – e meritano attenzione. Non li riteniamo compatibili con le caratteristiche del territorio viterbese, dove peraltro minacciano numerose produzioni agricole di pregio”. Il riferimento è alla delibera della giunta regionale che ha definito le linee guida e di indirizzo regionali di individuazione delle aree non idonee per la realizzazione di impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili. Tra le aree non idonee è indicato il paesaggio agrario di rilevante valore. Nelle linee guida si legge, inoltre, che “gli impianti fotovoltaici sono consentiti solo se non è possibile la realizzazione e integrazione su strutture esistenti”.
“Questi ulteriori impianti – evidenzia Coldiretti -determineranno, se realizzati, la perdita di altri 6 mila ettari di terreno, sui 70 mila ettari di consumo del suolo possibili a livello nazionale. Si tratta quindi del 10%, in una sola provincia. Tra gli altri comuni viterbesi la percentuale più alta del consumo di suolo si registra a Montalto di Castro, con ulteriori 23 ettari rispetto allo scorso anno, che si colloca al terzo posto nel Lazio. Montalto di Castro risulta essere il Comune della provincia di Viterbo, ma anche dell’intera Regione Lazio, con la maggior superficie agricola destinata al fotovoltaico, con oltre 450 ettari”.
La proposta di Coldiretti è da sempre quella di incentivare l’istallazione di impianti di energia solare sui tetti delle stalle e sui capannoni, senza sottrarre agli agricoltori terreno coltivabile.
“Ci preme evidenziare che Coldiretti – aggiunge Ranucci – non è contraria all’uso dei pannelli fotovoltaici, ma solo alla loro installazione a terra, che consuma suolo agricolo produttivo a danno delle produzioni locali, del patrimonio agroalimentare e delle eccellenze della regione, nonché dell’indotto occupazionale che garantisce”.
Viterbo è la prima provincia del Lazio per presenza di pannelli solari, e la superficie occupata dal fotovoltaico a terra è pari al 50% della superficie agricola utilizzata, con oltre 950 ettari.
Non solo, la provincia è in testa anche alla produzione di impianti eolici con 133,3 Gwh pari al 90% dell’intera regione. Sono già presenti centinaia di pale eoliche alte 250 metri e la Tuscia è stata scelta anche per sperimentare le nuove pale eoliche alte 300 metri.
“Ad essere compromessa è la forte vocazione – conclude Ranucci – non solo agricola e agroalimentare, ma anche turistica di un territorio espressione di un patrimonio ricco di tradizioni, di cui le nostre aziende agricole sono custod con i loro prodotti tipici, che è dovere delle istituzioni preservare e tutelare”.