Dalla ricerca emerge che la qualità della vita è risultata buona o accettabile in 63 province italiane su 107
ROMA – Brutte notizie per le province laziali. L’indagine annuale del Sole 24 Ore relativa alla qualità della vita nelle province italiane con la classifica delle città in cui si vive meglio non è tenera con la capitale ma soprattutto con Frosinone, Viterbo, Latina e Rieti, posizionate tutte e quattro in coda alla classifica.
Ad essere presi in esame 90 indicatori, suddivisi nelle sei macrocategorie tematiche: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.
Nelle ultime 40 posizioni scivolano ben nove province del Centro o del Nord, tre più dell’anno scorso: oltre a Latina (87esima), Frosinone (80esima), Imperia (81esima), Alessandria (70esima) e Rovigo (68esima), ci sono Grosseto (74esima), Viterbo (75esima), Rieti (73esima) e Massa Carrara (72esima).
Per Viterbo 82esimo posto per la voce “Offerta Culturale” mentre è in crescita il numero di librerie presenti sul territorio (Leggi tutto il report)
La città dove si vive meglio è Udine, seguita da Bologna e Trento.
Per quanto riguarda le altre grandi aree metropolitane, Milano e Firenze cercano di non perdere di vista la top ten e i loro primati, Roma è 35esima (-4 gradini), preceduta da Venezia (-12) e seguita da Torino (36esima) e Genova (47esima, in calo di 20 posizioni). Tra le ultime cinque classificate arrivano Siracusa (104ª, -14 posizioni) e Napoli (105ª, -7 posizioni): la prima penalizzata, tra l’altro, dalla bassa speranza di vita (nel 2022 registrò un picco di decessi per le ondate di calore estive), dalle imprese in fallimento, dalla differenza di genere nelle retribuzioni e dal risibile numero di lavoratori domestici regolari; la seconda, dalla criminalità predatoria in ripresa, dagli scarsi dati occupazionali e da un saldo migratorio sfavorevole.