Australia, 20enne di Parma attaccato da uno squalo: perde una gamba. Il video choc sulla spiaggia: «Sto morendo»

Operato d’urgenza i medici hanno dovuto amputare l’arto ma gli hanno salvato la vita. Lui dall’ospedale: “Grazie, adesso sto bene. Vi voglio bene a tutti”

«Questo video l’ho fatto partire pochi istanti dopo l’ultimo morso, volevo dirvi addio, non avrei mai pensato di sopravvivere a quel mostro. Ho perso tanto sangue e la gamba, non so se me la taglieranno tutta o se resterà a metà ma non importa ormai. Voi siete i miei eroi, mi state dando la forza di andare avanti con i vostri messaggi e le vostre chiamate, il mio unico sogno è quello di rivedervi. Scusatemi se non riesco a rispondevi, ma sono molto stanco e mi fa male la testa».

È il drammatico messaggio che accompagna il video su Instagram di Matteo Mariotti, 20enne di Parma, che venerdì scorso è stato attacca da uno squalo in Australia, nello Stato del Queensland, come racconta la Gazzetta di Parma. «Non ho più una gamba, ma sono vivo: mio nonno mi ha protetto», ha raccontato Matteo al giornale locale. «Quando ho ricevuto il messaggio dell’amico di mio figlio, ero in casa con i parenti perché il giorno prima è venuto a mancare mio padre», spiega infatti Michele Mariotti, il papà di Matteo. Il ragazzo è stato operato una seconda volta nella notte italiana tra domenica e lunedì per l’amputazione della gamba sinistra sotto il ginocchio. «Sarà operato altre 2-3 volte, forse già venerdì», dice al telefono papà Michele raggiunto dal Corriere. «In Australia sono specializzati in questo tipo di interventi dopo attacchi di pescecani».

«Ero sulla spiaggia 1770 nel Queensland», racconta alla Gazzetta. «Erano le 16,30 e avevo appena saputo che mio nonno Giovanni era morto. Avevo bisogno di rilassarmi e ho pensato di fare un bagno non lontano dalla riva. Ho messo la maschera col boccaglio ma non sarei andato di certo lontano; ho preso anche una piccola telecamera per riprendere i pesci, così come faccio sempre, ma dopo qualche passo nell’acqua, ho sentito una terribile fitta a un piede». Era lo squalo che lo ha attaccato, lungo 5-6 metri, forse uno squalo tigre o uno squalo leuca, che nel tardo pomeriggio si avvicinano alle foci di fiumi e torrenti per cibarsi di pesci. Infatti Abc News Australia, parlando del caso di Matteo, il secondo attacco di squali in una settimana, indica che la spiaggia 1770 è vicina a un corso d’acqua e le sue acque «sono probabilmente fra le più pericolose, specialmente dopo la pioggia, perché la corrente porta in mare i pesci dal torrente». «Dal piede in un secondo è arrivato a tutta la gamba e ha cominciato a trascinarmi al largo per divorarmi, come di solito fanno con le prede», prosegue Matteo Mariotti.

«Quel grosso squalo ha attaccato mio figlio per ben tre volte, con quella bocca gigantesca», spiega papà Michele al Corriere. «Urlavo con la paura che lo squalo potesse raggiungermi e mangiarmi», dice il figlio. «Sono riuscito a divincolarmi e ho acceso la telecamera per girare il video di addio. Urlavo per chiedere aiuto sulla spiaggia al mio amico Tommaso Agosti, istruttore subacqueo: è stato lui a trascinarmi a riva e a salvarmi. Mentre chiamava i soccorsi mi ha stretto la gamba ferita per fermare l’emorragia, poi è arrivato l’elicottero». Tommaso ha subito mandato un messaggio a papà Michele: «Incidente in acqua. Matteo è vivo. Chiamami». «Gli ho telefonato e mi ha detto cosa è accaduto. Era a riva, in circa un metro d’acqua, c’erano delle ragazzine in mare vicino a lui. Non ha visto arrivare lo squalo che lo ha aggredito da dietro», racconta. «Martedì parto per l’Australia per riabbracciare Matteo e stargli vicino. È stato fortissimo e coraggioso, ha mantenuto il sangue freddo in una situazione simile e con le mani ha aperto la bocca allo squalo per togliere la gamba. In pochi secondi l’aveva già trascinato in acqua alta per divorarlo. Non è stato un attacco solo per morderlo».

Matteo era partito per l’Australia il 17 novembre 2022 per fare un’esperienza di studio e lavoro. Dopo aver frequentato l’istituto alberghiero a Castelnuovo Monti, voleva iscriversi all’Università di Brisbane e diventare biologo marino. «A giugno è tornato a Parma ed è ripartito il 25 settembre scorso. In Australia per rinnovare il permesso di soggiorno devi lavorare per 88 giorni. Matteo ha lavorato in un’azienda agricola per la coltivazione di canna da zucchero e angurie», prosegue il padre del ragazzo. «In questi giorni si è preso un periodo di vacanza per poi trovare un nuovo lavoro. È sempre stato un amante di sport e natura. Però è vivo, e questo è quello che conta».

Matteo Mariotti, dopo la terribile esperienza vissuta e i conseguenti danni gravi subiti trova il coraggio e la forza di fare un video e inviarlo per rassicurare tutti dal letto dell’ospedale. Con lui l’amico, “angelo” che lo ha soccorso nei primi drammatici momenti, Tommaso.