ROMA – Sedici i capoluoghi di provincia italiani ‘promossi’ con la tripla AAA nella gestione della spesa per gli stipendi del personale a tempo indeterminato.
A decretarlo la speciale classifica elaborata per l‘Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, che prende in esame i costi sostenuti nel 2022 da Regioni e capoluoghi di provincia.
Quanto costano a Regioni e città italiane gli stipendi? Quanto spendono per le voci stipendiali corrisposte al personale a tempo indeterminato?
A risultare più ‘virtuosi’ per questa voce di costi, ottenendo così il massimo rating, sono: Latina (10.187.407,16 euro), Taranto (16.425.622,53), Foggia (13.047.208,42), Catanzaro (5.701.930,98), Reggio Calabria (18.455.610,19), Barletta (7.006.045,82), Andria (7.459.730,75), Prato (20.276.738,02), Caserta (5.882.197,43), Siracusa (13.098.276,06), Napoli (105.003.717,11),Trani (4.554.441,61), Vibo Valentia (2.518.876,58), Agrigento (5.177.006,51), Crotone (5.686.960,88), Sassari (15.612.624,11).
Folto anche il gruppo di città che risultano fra le più virtuose per questa voce di spesa, ottenendo la doppia AA: Brindisi, Parma, Messina, Reggio Emilia, Lecce, Matera, Bari, Lodi, Livorno, Chieti, Frosinone, Teramo, Catania.
Ma anche il gruppo che si è aggiudicato la A: Trapani, Cosenza, Benevento, Viterbo, Monza, Perugia, Isernia, Palermo, Salerno, Verona, Cagliari, Rovigo, Ravenna, Ferrara, Modena, Terni, Cuneo.
E’ Roma il capoluogo di provincia che, in valori assoluti, ha la maggiore uscita di spesa per gli stipendi del personale a tempo indeterminato, raggiungendo nel 2022 la cifra record di 546.275.348,53 euro.