ROMA – Il suo cuore ha smesso di battere dopo 36 ore di agonia. Non ce l’ha fatta il ragazzo di sedici anni che si è sparato alla testa con la pistola del padre. Ricoverato in condizioni disperate all’ospedale San Camillo di Roma i medici ne hanno accertato il decesso nella giornata di ieri giovedì 14 dicembre.
Come spiegano dal nosocomio di circonvallazione Gianicolense nel bollettino diffuso in giornata: “Il ragazzo di 16 anni, ricoverato dal 12 dicembre in rianimazione per ferita d’arma da fuoco alla testa, è deceduto questa mattina alle ore 9.30 per l’evoluzione delle gravissime lesioni craniche. I genitori hanno acconsentito al prelievo degli organi a scopo di donazione. Il prelievo verrà eseguito nella notte di oggi nelle sale operatorie dell’azienda ospedaliera”.
La tragedia si è consumata martedì scorso nella casa dove il 16enne viveva con la famiglia, dopo aver preso la pistola regolarmente detenuta dal papà, una guardia giurata, si era sparato un colpo alla testa dopo essersi rinchiuso nel bagno. Soccorso dalla mamma e dal fratello è stato trasportato d’urgenza al San Camillo, dove ha lottato tra la vita e la morte fino al triste epilogo.