L’uomo, braccato dalla Polizia, si è costituito al carcere di Viterbo dovrà scontare 3 anni e 4 mesi di reclusione
CIVITAVECCHIA – Violenza sessuale ai danni di una dipendente. Un’accusa pesantissima, a seguito della quale la Corte d’Appello di Roma ha condannato un 28enne alla pena di tre anni e quattro mesi di reclusione.
L’uomo, un ristoratore, stando alla tesi che l’accusa ha portato avanti avrebbe rivolto le sue attenzioni a una giovane dipendente civitavecchiese, fino a sconfinare, fino a ritrovarsi in carcere.
I fatti risalgono a due anni fa, quando la ragazza denunciò tutto alla Polizia, con gli agenti del commissariato di viale della Vittoria prontamente intervenuti sulla questione.
Approfondite indagini di polizia giudiziaria consentirono l’arresto del gestore del ristorante, il quale fu poi sottoposto a procedimento.
Il caso si è chiuso proprio ieri, quando è stata disposta la carcerazione dell’uomo così come disposto dalla Corte d’Appello di Roma.
La Polizia ha provato a rintracciarlo presso il proprio domicilio, senza alcun esito, tanto che il suo avvocato ha prontamente comunicato al Commissariato di Civitavecchia l’intenzione del suo cliente di costituirsi in carcere a Viterbo.
E infatti, i successivi scontri, hanno permesso di scoprire che il ristoratore 28enne si era spontaneamente presentato proprio a Mammagialla; dovrà scontare tre anni e quattro
mesi.