Come a Viterbo gli ex Berluscones pronti a fare gli accordi con il Partito democratico per trovare spazio. Nell’evento di mercoledì c’erano elettori (personali) dell’ex assessore Sandro Paolis
CIVITAVECCHIA – La presenza dei forza italioti all’aperitivo di Natale servito ad ufficializzare la candidatura del generale Poletti sembra rientrare in un disegno molto più ampio che vede gli azzurri sempre più distanti dalla coalizione di centrodestra.
Qualche giorno fa, come detto, la presentazione della candidatura a sindaco di Paolo Poletti ad un evento che in molti si aspettavano molto più numeroso e, soprattutto, senza un marchio politico.
Invece il cappello sopra la testa del generale ce lo ha messo Forza Italia sempre più distante dal centrodestra cittadino. Mercoledì scorso Roberto D’Ottavio, commissario del partito, si è presentato all’aperitivo insieme ai consiglieri regionali Giorgio Simeoni e Fabio Capolei e nientedimeno all’eurodeputato Salvatore De Meo.
Anche la presenza di Pietro Tidei sindaco di Santa Marinella non è avvenuta per caso.
Infatti quello che si sta delineando a Civitavecchia somiglia sempre di più all’asse andato in scena ed in via di consolidamento nella vicina Viterbo tra la sindaca Chiara Frontini (civica), il presidente della provincia Alessandro Romoli e il Partito democratico di vede Panunziana.
Forza Italia a livello regionale è ben consapevole del fatto che sia a Civitavecchia che a Viterbo non hanno più un voto su cui poter contare. Ecco allora nascere un trasversalismo che però non piace al centrodestra.
Sul tavolo regionale per le prossime elezioni amministrative, almeno per quello che riguarda la Città di Traiano, Forza Italia si presenta con un candidato già autocandidatosi e senza averne condiviso con gli alleati progetti e accordi di coalizione.
D’Ottavio sta facendo di tutto per cacciare dal partito Massimo Boschini perché, insieme a Matteo Iacomelli, è l’unico in grado di prendere voti e di prenderne più di tutti gli altri che Forza Italia possa pensare di candidare. Una situazione che ha finito col danneggiare proprio l’autocandidatura del generale che, presentatosi con le migliori intenzioni, si è visto costretto ad abdicare ad un modo di fare politica che ormai non funziona più.
Il fatto che la candidatura di Poletti non abbia entusiasmato la città lo dimostra la poca adesione riscossa da un evento che ha confermato un elemento ineluttabile e certo, l’unico ad avere ancora voti e tanti è Sandro De Paolis che si è ben guardato dal farsi rovinare la festa dai suoi ex compagni di partito di Forza Italia impedendogli di prendere la parola ma concedendogli il brindisino in compagnia dei suoi elettori.