Viterbo – Dalla pensilina del Sacrario al Mercato coperto, il sogno di Tuscia in Bio e non solo

Tra i buoni propositi dell’amministrazione (finalmente) il mercato coperto al centro della città, per il quale si è battuta senza tregua Pasqualina Cianchella

Alla Pensilina: farfalle, insetti e piante

VITERBO – Dalle verdure di cooperazione Contadina ai salumi dell’azienda agricola Manca (nella foto sotto), dal formaggio de La cascina delle Pantane alle lumache dell’azienda agricola Castellani, oltre a piccoli oggetti d’artigianato, questo e molto di più è stato Tuscia in Bio, mercatino di eccellenze locali che si è svolto per le festività natalizie alla Pensilina del Sacrario grazie al sostegno di Arsial e Regione Lazio.

“Oltre duemila le persone che ci hanno fatto visita” fanno sapere gli organizzatori, che come deciso dal Comune, continueranno fino ad aprile ad essere presenti con i loro prodotti tutti i mercoledì pomeriggio.

Poi la Pensilina sarà destinata ad un altro progetto, “L’isola della sostenibilità”, dove troveranno posto piante, farfalle e insetti che vivranno nel microclima creato per loro, e per cui per  l’amministrazione ha stanziato 500 mila euro.

Per i produttori in futuro (speriamo non lontano) una nuova e prestigiosa sede: l’ex tribunale in piazza Fontana Grande dove la sindaca Frontini ha da tempo annunciato di voler realizzare il mercato coperto, quello che esiste in tutte le città del mondo e che a Viterbo è sempre mancato.

 

Lo stesso per la quale si è battuta senza tregua e per oltre per cinquant’anni  la storica ambulante Pasqualina Cianchella (foto sotto), il suo sogno, poter aprire il suo banco la mattina sotto un tetto. Lontana da pioggia, vento e freddo, sempre con tante promesse e nessun sindaco in grado di offrire alla città un dignitoso ritrovo per il mercato tradizionale.

Il  progetto fa parte della candidatura di Viterbo a Capitale europea della Cultura del 2033 – ha dichiarato l’assessore Silvio  Franco – Noi ci abbiamo creduto fin da subito e contribuiremo affinché possa essere realizzato“.

“Diventerà un luogo di ritrovo della comunità, valore aggiunto per la città e sostegno per i nostri  produttori”. Ha concluso la sindaca Frontini durante la giornata di chiusura di ieri.

Un posto dove racchiudere tutte le eccellenze agroalimentari della Tuscia, incontrarsi e far  pullulare il cuore più sincero di ogni città.

b.f.