TERNI – “La delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera umbra che decreta la fine della sanità nell’Umbria meridionale è impugnabile. Il progetto stadio-clinica voluto da Bandecchi serve solo per consentire al centrodestra di smantellare la sanità pubblica con 65 posti letto tolti a Spoleto, Narni e Amelia e pesanti effetti sull’ospedale di Terni e sul personale sanitario”. Il Movimento 5 Stelle Terni attacca la destra regionale e il sindaco di Terni, colpevole di non aver difeso il diritto alla salute dei cittadini di fronte alla scelte della giunta Tesei, nella conferenza stampa che si è tenuta presso il locale Bloom.
Il referente del gruppo territoriale M5S di Terni, Luca Simonetti, parte dalla delibera che mette sul piatto il declassamento dell’ospedale di Terni: “La dgr 1399 del 28 dicembre 2023 sulla riorganizzazione della rete ospedaliera umbra ha sancito il definitivo depotenziamento delle strutture ospedaliere pubbliche. La delibera è impugnabile perché parla di provincia di Terni, un’entità che in sanità non è rilevabile. Altro che aumento, gli unici posti letto in più sono i 20 ottenuti grazie al governo Conte con il dl 34/2020 (58 a livello regionale). Nessun regalo della giunta Tesei che toglie 22 posti letto a Spoleto, 13 a Narni e 30 ad Amelia. Il progetto stadio-clinica? E’ il cavallo di Troia che ha consentito lo smantellamento del diritto alla sanità ed ha permesso a Coletto di fare macelleria del servizio sanitario pubblico parlando di riequilibrio. Oggi le lamentele del suo partito non sono credibili perché grazie a loro la destra ha avuto la possibilità di smantellare. A Spoleto, Narni e Amelia il pronto soccorso non funziona ed i pazienti si riversano a Terni dove sono parcheggiati per ore in corridoio in attesa della presa in carico. Anche Alternativa Popolare si lamenta delle condizioni dell’ospedale di Terni? Forse dovevano fare battaglie diverse anziché gettare fumo negli occhi con il progetto stadio clinica. Un imprenditore o un gruppo che opera in sanità che interesse dovrebbe avere a sobbarcarsi l’onere di costruire uno stadio? Il sindaco dice di essere il migliore di tutti ma non ne azzecca una. Quando va bene ha ragione lui, quando non va bene non ci ha capito niente nessuno. La realtà è che sono stati tolti posti alla sanità pubblica, ed i posti letto da Spoleto, Narni e Amelia vengono tolti subito mentre non c’è nessun impegno per lo stadio e l’ospedale di Terni continua a non funzionare. La clinica da 80 posti, se mai verrà costruita comunque non potrà sopperire alla mancanza del pubblico, sarà pronta se va bene in 5 anni”.
A pagare il prezzo più salato sono Narni, Amelia e Spoleto che perdono posti aggravando il carico dell’ospedale di Terni e spingendo i cittadini che se lo possono permettere verso le strutture private e tutti gli altri a rinunciare al diritto alla cura. Per il consigliere comunale del M5S Terni, Claudio Fiorelli: “In campagna elettorale si è parlato come sempre alla pancia facendo credere ai ternani tante cose diverse dalla realtà. Oggi la sanità pubblica è peggiore rispetto a ieri e anche rispetto all’altro ieri. La delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera presenta diverse irregolarità, innanzitutto dal punto di vista sanitario non è possibile parlare di provincia. Gli 80 fantomatici posti letto convenzionati presi dal pubblico non possono essere dati né alla provincia di Terni e Perugia ma all’Usl Umbria 2 che va da Foligno a Orvieto. Ma comunque cosa ci facciamo con 80 posti in più se il personale non è sufficiente? A Terni ci sono 5 posti di terapia intensiva che sono chiusi perché non ci sono anestesisti. Lo spogliatoio dove si cambiano i medici è ricavato all’interno di un reparto dove potevano esserci 30 posti letto in più che mancano perché non abbiamo personale. La Regione non fa nulla di concreto per far venire personale tecnico, medico e infermieristico. Del nuovo ospedale si parla da 40 anni, ma nelle bozze del Piano sanitario non è neanche menzionato. L’unico piano è quello di spingere i cittadini a rivolgersi al privato. L’elisoccorso sarà un altro pastrocchio della giunta Tesei, un servizio che sarà da Foligno in su ma che anche Terni pagherà”.
Infine il consigliere regionale Thomas De Luca ha annunciato la presentazione di un’interrogazione in assemblea legislativa: “La delibera decreta la fine della sanità nell’Umbria meridionale. Nella prossima seduta del question time in consiglio regionale presenteremo un’interrogazione sulla mancanza di personale a Terni e sui professionisti che se ne vanno per mancanza di prospettive. Il sindaco di Spoleto ha annunciato che impugnerà questa delibera e il Movimento 5 Stelle sarà al suo fianco in questa battaglia. Il sindaco di Terni già sappiamo che non lo farà perché è un’ombra cinese manovrata dalla Tesei. Non può attaccarla perché lui è d’accordo con lo smantellamento della sanità nella nostra regione. Poi parlano di biologia mentre la sanità è al collasso. Il nuovo Piano sanitario regionale è fermo perché mancano i pareri dei territori ed è un atto propedeutico alla riorganizzazione della rete ospedaliera, non successivo. Siamo di fronte ad atti impugnabili. Noi proponiamo la fusione tra azienda ospedaliera e Usl per ragionare su un’organizzazione di tipo orizzontale. Deve esserci un’azienda sanitaria dell’Umbria meridionale e una dell’Umbria settentrionale, solo così avremo ospedali di comunità a supporto di alta specialità e permetteremo a tutti i cittadini di avere gli stessi diritti. L’imprenotabilità degli esami è una realtà, non le sciocchezze che dice Coletto. Le liste di attesa si riducono perché la gente rinuncia a curarsi. Se non fermiamo questa destra, tra Terni e Perugia succederà con l’alta specialità quello che sta succedendo tra Spoleto e Foligno con il terzo polo. E cioè lo spostamento a Foligno di punto nascite ed emergenza-urgenza mentre a Spoleto resta solo ciò che è collaterale come ortopedia e chirurgia programmata. Lo stesso succederà a Terni. L’accordo Terni-Narni? Come si può pensare con lo stesso personale di gestire un bacino di 100 mila o 200 mila persone? Dal narnese, l’amerino, buona parte dell’orvietano e Valnerina tutto il peso si sposta sull’ospedale di Terni. Un accordo tardivo e insufficiente. Se fosse stato fatto dieci anni fa quando gli ospedali di Narni e Amelia erano funzionanti e non morenti come oggi sarebbe stato diverso. Ci vogliono strutture nuove e capienti”.