TREVIGNANO ROMANO – Campo Le Rose. La recinzione del grande prato dove ogni 3 del mese la presunta veggente Gisella Cardia recita il santo rosario con i suoi adepti può restare al suo posto. A sentenziarlo il Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso dell’associazione Madonna di Trevignano Ets-Onlus.
Terreno ad uso agricolo
L’ Ente Parco di Bracciano e Martignano, dove ricade la proprietà, aveva autorizzato la recinzione del campo a dicembre 2019 per mettere delle piante. Ad aprile del 2021 però l’Ente Parco ne ha richiesto la rimozione, perché la veggente Gisella e suo marito Gianni nella richiesta per edificarla non avevano specificato che il terreno sarebbe stato usato come luogo di preghiera.
Un’ordinanza emessa dal Comune di Trevignano nel 2021 richiedeva la demolizione di opere abusive e ripristino dello stato dei luoghi, essendo il terreno ad uso agricolo, con il divieto assoluto di edificabilità e addirittura di calpestio per mezzi non legati all’agricoltura. Via panche inchiodate a terra, gazebo e teca con la statua della Madonna.
Dopo il ricorso della veggente il tribunale ha deciso che la recinzione può restare al suo posto e l’Ente Parco di Bracciano e Martignano è stato condannato a pagare le spese processuali di 2mila euro.
“Grati al Signore per questo piccolo atto di giustizia umana, ringraziamo tutti coloro che si sono adoperati con la preghiera e la loro professionalità, affinché non fosse abbattuta la recinzione”. Ha commentato Cardia.