SANTA MARINELLA – I lunghi tempi di restauro della stazione ferroviaria hanno creato enormi disagi ai pendolari, soprattutto nel periodo estivo, quando i residenti che si recavano a Roma per lavoro hanno dovuto sostare per ore sotto gli alberi adiacenti la stazione, perché il sole picchiava forte e non c’erano luoghi per ripararsi.
Lo stesso discorso riguarda coloro che nel periodo invernale sono costretti ad attendere il treno in un locale angusto privo di riscaldamento. “Avevamo un gioiello – dice sui social Massimiliano Baldacci – bastava essere un pochino coerenti con le strutture esistenti. Invece no, gli architetti inventano, gli amministratori locali plaudono.
Invece di dirigersi verso il modello Taormina, stanno trasformando una stazione di una cittadina balneare, in una anonima fermata della metro nel Bronx. A guardarla da lontano fa pure paura”. Giordano invece si chiede che fine abbia fatto la vecchia fontanella. “Ma la fontana dove sta è sparita? – dice – ma che ha fatto la fine di quella di Civitavecchia”.
Mentre Sergio, pur ammettendo di non essere un architetto afferma di non sapere se il bello e il brutto sono ancora da definire. Mentre per Daniela, “gli architetti delle ferrovie, probabilmente neanche ci sono venuti a vedere il sito, a capire come integrare la ristrutturazione allo stile della città.
Se avessimo avuto amministratori attenti e capaci, avrebbero seguito e interagito con le ferrovie dello stato, avrebbero chiesto e spiegato che una tale bruttura non andava fatta a Santa Marinella, ma questa è utopia per me è per tutti quelli che ancora ci credono”.