L’opera realizzata dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone abbraccia la città e i tanti turisti di passaggio
CIVITAVECCHIA – Grande partecipazione a piazza Vittorio Emanuele, ai piedi della scalinata della Cattedrale, per l’inaugurazione della statua del San Giovanni Paolo II, a ricordo della visita pastorale compiuta a Civitavecchia il 19 marzo 1987.
Un ricordo ancora vivo, come ricordato nei vari interventi anche dal vescovo Gianrico Ruzza e dal sindaco Ernesto Tedesco.
La statua in bronzo, alta tre metri per quattro quintali, è stata realizzata dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone, su progetto di Ettore Marinelli – autore anche del Bacio della Memoria al porto – grazie al contributo delle imprese industriali del territorio e della Fondazione Cariciv, su idea dell’associazione Civitavecchia 2000 e del suo presidente Alessandro Scotto.
«Grazie per questo regalo – ha commentato il sindaco – ricordando un santo che è venuto a visitare ed onorare Civitavecchia». Il vescovo Ruzza ha ricordato le parole di gioia, speranza ed incoraggiamento del Papa rivolte ai civitavecchiesi, evidenziandone la figura nella storia. «Giovanni Paolo II era un uomo di Dio, immerso nel mistero – ha detto – e la nostra città ha urgente bisogno di recuperare i valori e i riferimenti trascendenti. Ma è stato anche un gigante della storia che si è impegnato contro tutti i totalitarismi e che ha portato la Chiesa nella modernità con coraggio e fermezza».
Grande soddisfazione anche dai presidenti di Unindustria e Fondazione Cariciv, Cristiano Dionisi e Gabriella Sarracco. Il monumento occupa lo spazio dove finora si trovava la statua del compianto vescovo Carlo Chenis; quest’ultima, dopo alcuni lavori di restauro e manutenzione, verrà collocata il prossimo 24 febbraio nel sagrato della chiesa dedicata a San Liborio e San Vincenzo Maria Strambi, edificio sacro fortemente voluto e progettato dal presule. «È una parrocchia che lui ha fortemente voluto e la nuova chiesa è un suo progetto – ha ricordato monsignor Ruzza – l’ha pensata e ideata insieme all’architetto Crostella. Una parrocchia a cui era particolarmente affezionato e che per ben tre volte, nei suoi pochi anni di pastore, ha visitato e in cui ha introdotto l’attuale parroco don Federico Boccacci. Soprattutto perché dalla collina più in alto della città continuerà a guardarci e a benedirci in un’ideale continuità con il contiguo comune di Allumiere dove riposano le sue spoglie e dove andiamo a trovarlo spesso perché gli abbiamo voluto bene e continuiamo a volergli bene».
La statua in bronzo di San Giovanni Paolo II abbraccia ed accoglie cittadini e turisti di passaggio. Per la diocesi hanno seguito i lavori di realizzazione del monumento monsignor Cono Firringa, parroco della Cattedrale, e Stefano Fantozzi, presidente del Comitato diocesano per la Patrona Santa Fermina. Al progetto del monumento hanno partecipato l’ingegnere Giuseppe Solinas, l’architetta Enza Evangelista e l’ingegnere Claudio Fochetti.