Turchetti (Uil): “Viterbo la città più penalizzata”
VITERBO – Brutta sorpresa per Viterbo e la sua provincia in tema di risorse assegnate al territorio dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Fondi e progetti a disposizione della Tuscia sono stati rivisti e rimodulati verso il ribasso. E’ quanto emerge dal focus della Uil del Lazio dedicato al monitoraggio dello stato delle risorse che dall’Europa arrivano alle città della regione. Il sindacato ha effettuato due rilevazioni, la prima fotografando lo stato dell’arte al 31 maggio 2023, la seconda all’otto settembre dello stesso anno. I risultati sono stati poi comparati e ciò che emerge dal trimestre in questione è una performance poco lusinghiera per la città dei Papi e per alcuni borghi della provincia.
I numeri parlano chiaro: se a maggio il totale delle risorse per la Tuscia era poco più di 231 milioni di euro (231,07), a settembre i milioni conteggiati dal focus del sindacato sono scesi a circa 223 (223,61). In flessione anche i progetti da 437 a 406. Ma se sul drastico taglio delle opere finanziate incide anche l’accorpamento tra più interventi ciò che spicca sono gli oltre sette milioni (7,46) di euro andati in fumo nel periodo di rilevazione.
Nella classifica trimestrale delle dieci posizioni dei Comuni con i maggiori tagli e maggiori incrementi di fondi è Viterbo a curarsi le ferite, visto che perde oltre 11milioni di euro. Ma anche Monterosi lascia per strada un milione e mezzo di euro, mentre a Vallerano manca più di un milione (1,25), cifra più o meno simile (1,21) si vede sottratta anche Soriano del Cimino. Al contrario spicca per incremento di risorse Sutri, con oltre oltre due milioni. Segue poi Tuscania con un milione di euro in più, e poi Bagnoregio (1,04mln), Lubriano (99mila euro), Farnese (85mila euro), chiude la classifica Graffignano con 82mila euro in più.
A conti fatti il totale delle risorse a disposizione per Viterbo è 46,25 milioni, nettamente staccate le altre cittadine. Acquapendente 24,72 – Vetralla 12,69 – Tarquinia 10,46. I fondi scendono poi a 8,48 nel borgo di Caprarola, a 7,85 in quello di Tuscania, 6,32 per Vitorchiano, 4,06 per Bassano, 3,43 per Blera.
Conteggiando il numero dei progetti Viterbo ne ottiene 15, Vetralla 14, Tarquinia e Grotte di Castro 10. Carbognano, Castiglione in Teverina, Fabbrica di Roma, Ronciglione, Soriano del Cimino, Valentano, Vitorchiano si assicurano nove interventi. In coda alla classifica troviamo Bomarzo e Sutri con tre progetti e Ischia di Castro con due. Civita Castellana, il paese più grande dopo il capoluogo, potrà contare invece su sei programmi di intervento, mentre a Tessennano, il Comune più piccolo della Tuscia, ne andranno cinque.
Le misure vanno dalla digitalizzazione all’innovazione, dalla transizione ecologica alle infrastrutture per la mobilità sostenibile, istruzione ricerca, inclusione e coesione sociale. Eppure dalla colonna delle opere tagliate del capoluogo troviamo poco meno di un milione di euro per la realizzazione di nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti e ammodernamento di quelli già esistenti, oltre quattro per mettere in sicurezza l’edilizia scolastica, circa sei per la riqualificazione dell’edilizia sociale e oltre 50mila euro per l’efficienza energetica.
“Risorse – spiega Giancarlo Turchetti, Segretario generale della Uil di Viterbo – che per la città erano più che mai necessarie, visto lo stato attuale delle nostre scuole e considerando che sul fronte dei rifiuti negli anni ci siamo guadagnati la poca invidiabile qualifica di pattumiera del Lazio”.
“I recenti protocolli siglati dai sindacati con Comune e Provincia di Viterbo – sono punti di partenza fondamentali per monitorare la realizzazione delle opere e tutelare la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori – conclude Turchetti – adesso si tratta di programmare gli incontri verificare con un cronoprogramma il pieno utilizzo dei fondi”.