SANTA SEVERA – Riceviamo e pubblichiamo la nota del sindaco di Santa Marinella sul futuro del Castello di Santa Severa: “E’ vero, che potrebbe essere in atto un tentativo di privatizzazione del Castello di Santa Severa.
Ma l’appello ad una presa di coscienza e ad una mobilitazione non può essere rivolto al sindaco o all’amministrazione comunale di Santa Marinella, già da tempo impegnata su questo fronte. Bisogna richiamare la Regione Lazio, che è proprietaria del bene monumentale e la giunta del presidente Francesco Rocca, alle sue precise responsabilità”.
Lo dichiara il sindaco Pietro Tidei, intervenuto sulla questione, anche in risposta alla consigliera comunale Clelia di Liello.
“Finalmente vedo che anche altre forze politiche hanno deciso di prendere posizione per chiedere maggiore chiarezza sul futuro del Castello, visto che il sottoscritto sono mesi che cerca di avere un incontro con l’assessore al patrimonio Fabrizio Ghera ,in modo da poter arrivare , in tempi brevi ala rinnovo della convenzione, tra comune e regione per la gestione di tutte le attività culturali e museali Ricordo infatti che il comune è proprietario all’interno del maniero di ben tre musei.
Al momento invece la situazione è di assoluta incertezza e il Castello appare abbandonato a se stesso. Perché la Regione non rinnova il contrattato di gestione di questo bene alla sua società partecipata LazioCrea? Abbiamo appreso che tutte le botteghe artigiane che da oltre venti anni rappresentano una peculiarità e un punto di attrazione del borgo medievale dovranno chiudere, inderogabilmente, il prossimo 31 gennaio.
Da quanto trapelato, inoltre saranno aumentati gli spazi utilizzati come camere per l’ostello e sempre come si vocifera, ormai da mesi, un nuovo ristornate sarà allestito esattamente dove oggi si trova una bottega di ceramica in una struttura dove sarebbero già presenti i locali da adibire a cucina Ora non vogliamo credere che si stia pensando di vendere a privati il Castello come propose un’altra presidente regionale di centrodestra, Renata Polverini. Eventualità nefasta che fu evitata anche grazie ad una vera e propria mobilitazione di comune associazioni e cittadini.
E’ indubbio però che stiamo assistendo ad un fenomeno molto preoccupante . Si sta dando sempre meno spazio alle attività culturali a favore di un sviluppo e utilizzo prettamente commerciale del castello che rischia di divenire una specie di resort di lusso. Ora credo sia legittimo avere delle risposte e di sicuro non attenderemo inermi che un polo culturale, ricco di storia arte e archeologia, peraltro di rara bellezza, che ricade nel nostro comprensorio comunale, venga trasformato solo in una struttura ricettiva d’elite.
Credo a questo punto che sia anche importante non disperdere le energie che andranno indirizzate in un’unica direzione : scongiurare una privatizzazione del castello e ottenere subito risposte della giunta regionale”.