Chiesto il processo anche per la sorella del consigliere comunale che aveva avuto le immagini dalla Procura stessa
SANTA MARINELLA – Dopo tanto parlare arriva il primo atto ufficiale sullo scandalo a luci rosse che ha visto coinvolto il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei.
La Procura della Repubblica di Civitavecchia, concluse le indagini scaturite proprio da un denuncia del sindaco Pietro Tidei, ha notificato il 415 Bis (propedeutico al rinvio a giudizio) nei confronti di Roberto Angeletti e sua sorella Bruna.
L’accusa è quella di diffusione di alcuni video soggetti a privacy, conservati dal consigliere comunale in una pennetta e ottenuti dopo la richiesta fatta dal suo avvocato a conclusione delle indagini per corruzione che ha coinvolto, oltre allo stesso Angeletti, due consiglieri comunali, un dipendente e un operatore turistico.
Il pubblico ministero che stava indagando per il reato di revenge porn, ha formalmente depositato la richiesta di rinvio a giudizio per i fratelli Angeletti, con l’accusa di “diffusione illecita di immagini o video privati”.
I filmati erano stati acquisiti da Roberto Angeletti per difendersi dall’accusa di corruzione, inviata in Procura dal sindaco Tidei.
Secondo il magistrato inquirente, il consigliere avrebbe inviato quei video a luci rosse utilizzando il canale whatsapp a due parenti, la madre e la zia. Ora, tutta la vicenda, è di competenza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale penale di Civitavecchia, che dovrà decidere in merito, ovvero se accogliere o meno la richiesta di rinvio a giudizio per il reato di revenge porn.