Una cinquantina di persone hanno partecipato alla prima vera uscita del candidato sindaco di Leali, Legali e Liberi e Forza Italia ma per D’Ottavio & Co. sono finiti i bagni di folla
CIVITAVECCHIA – Più che l’inaugurazione di una sede elettorale è sembrata una commemorazione alla memoria di Forza Italia.
Ieri pomeriggio l’aspirante candidato sindaco inizialmente civico Paolo Poletti sicuramente si aspettava un’accoglienza migliore. Più calorosa. Invece sotto il cocente sole di quasi primavera uno sparuto gruppo di sostenitori ha aspettato il taglio del nastro fatto davanti al senatore Claudio Fazzone che proprio in quella galleria fu travolto dall’entusiasmo dei sostenitori azzurri nell’ormai lontano 2018.
Cerimonia molto veloce e poi lo sciogliete le righe. Con Fazzone c’era l’immarcescibile Giorgio Simeoni uno spaesato Fabio Capolei e un divertito Nazzareno Nei di Noi Moderati.
Taglio del nastro per la sede del comitato elettorale Paolo Poletti sindaco. Una candidatura di cui molto si è parlato nei giorni scorsi, appoggiata dalla lista Leali Legali Liberi e da Forza Italia o almeno da una parte del partito azzurro rappresentato oltre che dal senatore Claudio Fazzone, e dal consigliere regionale Giorgio Simeoni anche dagli ex assessori FI Cinzia Napoli, Roberto D’Ottavio e Sandro De Paolis.
Soliti volti tra i presenti che, come i biplani di Mussolini, si spostano da una location all’altra per fare numero.
Poletti dalla sua è un generale di lungo corso. Un signore che ancora non si è reso conto in che guaio politico si è andato a ficcare. Il coraggio del militare che è comunque in lui non manca: «Benvenuti a casa vostra, questo è uno spazio non mio ma per la città, per parlare dei programmi che abbiamo per Civitavecchia e per consentire ai nostri concittadini di esprimere le loro opinioni e darci un contributo».
La classe del gentleman fuori posto è stata surclassata dall’ex caposcorta della Polizia Claudio Fazzone che, lui sì gigante della politica, ha capito subito che i tempi dei Frascarelli e Mari sono ormai tramontati. Non ha digerito l’assenza di tutti, nessuno escluso, di coloro che possono definirsi ancora aderenti ad una partito, Forza Italia, ridotto in macerie.
Il presidente della Commissione Ambiente del Senato non ha risparmiato poi una serie di frecciatine all’amministrazione attuale: «Se non iniziamo a fare dei cambiamenti veri, e parlo anche del partito che rappresento, non arriveremo a lasciare ai giovani una società che funziona in maniera diversa. Buche attappate e lampadine cambiate sono un diritto dei cittadini. Non si può vivacchiare solo per mantenere un ruolo, non si può consentire una continua trasmigrazione di assessori. Non condivido che ci si debba per forza alleare per coalizioni, lo ho detto al mio partito: io mi devo mettere insieme alle persone migliori. Non si può consentire che in una amministrazione ci siano marito e moglie con ruoli diversi».
Fazzone ha fatto la figura del rosicone ma del resto non possiamo neanche dargli torto. Pubblichiamo queste foto ricordo del 2018 quando nella stessa sede, nello stesso posto, Frascarelli fu costretto ad organizzare una sorta di predellino sulle scale della galleria per contenere centinaia di persone accorse per sostenere Roberto D’Ottavio alle elezioni regionali.
Mettere queste foto a confronto con quelle di ieri fa capire come Forza Italia oggi non sia più nelle condizioni di incidere sulla politica locale e abbia finito col danneggiare l’aspirante sindaco Paolo Poletti. Queste le immagini di ieri:
Poco prima dell’inaugurazione da Fratelli d’Italia era arrivato un secco NO alla candidatura imposta da Fazzone ma il colpo di scena lo hanno riservato i Tidei (Pietro e Marietta) che proprio durante la cerimonia hanno scaricato il generale che fino a quel momento aveva sempre negato di avere un accordo politico con loro. E’ per bocca proprio del sindaco di Santa Marinella che si apprende dell’accordo ormai rotto: «Carissimo Paolo – scrive TIDEI – ti auguro di avere un successo ma alla luce degli ultimi fatti , ritengo che tu non stia mantenendo fede alle aspettative iniziali… Ti formulo i miei migliori auguri affinché tu possa essere indicato come tu speri come il candidato unitario del centro destra, cosa di cui dubito fortemente… E’ evidente che a questo punto le nostre strade si dividono».
Mesto epilogo di una candidatura che, seppur autorevole, non ha mai coinvolto più di tanto la città. Adesso?
La prima risposta potrebbe arrivare già oggi pomeriggio quando è atteso l’arrivo del coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni.
Ormai sia i Meloniani che la Lega hanno deciso di fare a meno degli azzurri ma, visto i numeri, non perdono un gran che.