La prima cittadina parla dell’atto vandalico subìto ieri
VITERBO – “Non sappiamo, ancora, di che natura sia l’azione di ieri notte“. E’ la sindaca Chiara Frontini a parlare dell’azione subita ieri, quando alle prime luci dell’alba ha ritrovato la sua auto incartata da fogli di giornale e con riferimenti sessisti rappresentati da un paio di scarpe con tacco e slip rossi a terra.
“Quanto accaduto non è solo un’offesa a me come persona ma l’ennesimo insulto a tutte le donne, in particolare a noi che in modi diversi, ma con lo stesso entusiasmo, ci diamo da fare nel contesto sociale.
Smetterete mai di offenderci tutte attaccando sempre la nostra sfera intima?”.
La prima cittadina ha qualcosa da dire anche sull’autore del gesto che sembrerebbe essersi presentato in questura per chiarire che si trattava di un’opera d’arte contemporanea e di essere totalmente ignaro che quella fosse l’auto della sindaca.
“Tentare di giustificare l’espressione di una certa mentalità con il termine performance e poi difenderla con lo scudo della rappresentazione artistica è oggettivamente imbarazzante.
Un fatto è certo: che nelle ultime settimane si sono inanellati una sequenza di atti e fatti deliberatamente volti a minare la mia serenità personale e quella dell’azione di governo di questa amministrazione.
Riunioni del movimento registrate e date alla stampa, frasi e parole distorte e decontestualizzate, telenovele a puntate e ora questo atto vandalico per raccontare l’immagine di una donna, di una rappresentante delle istituzioni diversa da quella che sono. Una goccia cinese che ha l’obiettivo di screditarci e farci guardare le spalle da chi ci dovremmo fidare, per cosa? Per sfiancarci, sfiduciarci, per tentare di spegnere la luce che ha animato questi anni e gli ultimi 19 mesi?
La notizia è che non ci spegnerete né l’entusiasmo né l’amore per questa città e continueremo a guidarla seguendo il programma sostenuto dai cittadini“.
Una cosa è certa, “beccare” proprio la macchina della prima cittadina senza saperlo per mettere in scena il proprio pensiero creativo non è cosa certo facile e neanche tanto credibile, ma saranno ora le autorità competenti a fare luce sull’accaduto e magari spiegarci anche quale emozione doveva suscitare l’installazione, che per il momento ha ricevuto solo commenti di sdegno.