Appello alla prima cittadina perché non faccia “morire” il paese
ACQUAPENDENTE – Palazzetto dello sport in grave stato di incuria. A denunciarlo i consiglieri comunali Alessandro Brenci e Valentina Sarti sollecitati dai genitori dei ragazzi che frequentano il complesso.
“Una struttura fiore all’occhiello per la nostra provincia con manutenzione inesistente. Da anni entra acqua dal tetto, il controsoffitto negli spogliatoi sta cadendo e questi sono completamente allagati e come se non bastasse ci sono secchi in giro da tutte le parti“.
L’appello dei due è chiaro: “Chiediamo un intervento urgente, non possiamo togliere alla nostra gioventù questo bene così importante di svago e di attività fisica. Se non ci si adopererà per la manutenzione ordinaria e straordinaria, tra poco perderemo anche questa struttura, e saremo costretti a peregrinare raminghi negli altri paesi limitrofi, alla stregua di mendicanti, per il disinteresse dell’amministrazione”.
Ma non basta, “ci sarebbe da aggiungere una segnalazione su località Fiorita, già proposta all’attenzione dell’ufficio tecnico, ma che versa ancora nel degrado e quando vi si passeggia si notano attaccati alla rete di recinzione dei profilattici, che forse sono d’epoca etrusca, e quindi da segnalare alla Soprintendenza dei beni culturali“.
“Se il Comune non fosse stato chiamato a pagare dei risarcimenti per gli inadempimenti contrattuali, se la sindaca non agisse sul paese come un anatomo – patologo che esegue le autopsie su un paese morto, tutto questo non succederebbe. Chi pensa al piccolo commercio, stritolato da scelte infelici? Il paese sembra teleguidato dal PD nazionale, provinciale e regionale, e non dagli aquesiani. Perché la Sindaca non dichiara l’indipendenza del Paese? Non vorremmo che come su Civita di Bagnoregio, ci sia la scritta “Benvenuti nella città che muore” e non per motivi geologici, bensì per ragioni di una non felice amministrazione. Gentile sindaco siamo certi che ama tanto Acquapendente da farsi carico di tutte le manutenzioni necessarie per il decoro del paese senza aspettare oltre“.