Sostegno a giovani e famiglie con l’ausilio di professionisti
ORVIETO – Al via da lunedì 19 febbraio presso il Centro di Ascolto di Fondazione Cotarella a Orvieto (via G. Michelangeli, 2a) un calendario di incontri gratuiti organizzati proprio con l’obiettivo di permettere ai giovani di riscoprire e sviluppare passioni nascoste, trovando nuove motivazioni per uscire dai disturbi della nutrizione e alimentazione (Dna) e andare incontro al futuro con fiducia.
Gli appuntamenti sono rivolti ai ragazzi che hanno sofferto o soffrono di Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, così come ai loro genitori, fratelli e amici, agli insegnanti e dirigenti scolastici, al mondo del lavoro e dello sport, con l’obiettivo non solo di sensibilizzare la comunità rispetto alle patologie, ma soprattutto di fornire strumenti per la loro prevenzione e un corretto approccio.
Quattro, in particolare, le tematiche chiave degli incontri suddetti.
La prima è Sport, benessere, salute e alimentazione, con appuntamenti a tema con la biologa nutrizionista Giulia Micozzi, la psicologa Silvia Pellegrini e la stella dell’atletica orvietana Silvia Frizza. Gli incontri cominceranno già lunedì 19 febbraio e giovedì 22 dalle 17:00 alle 19:00.
Il 23 febbraio inizieranno gli incontri dedicati a Natura e ambiente insieme a Valerio Piloni, mentre il 26 febbraio prende il via il laboratorio su Arti e comunicazione dedicato al teatro, alla musica e alla realizzazione di una web radio, con la presenza di Enrica Cotarella, Rita Custodi e Paola Cecconi, regista della compagnia Mastro Titta. Infine, l’1 marzo, Chiara Riccardi, Direttrice dell’Accademia Intrecci curerà il primo incontro sul tema dell’Accoglienza, ospitalità e organizzazione eventi.
Per partecipare è necessario prenotarsi al Centro di Ascolto, chiamando il numero 346 1185435 o inviando una mail a info@fondazionecotarella.com o, ancora attraverso i social.
In attesa di inaugurazione, inoltre, la Dimora Verdeluce, struttura di accoglienza fortemente voluta dalle Sorelle Cotarella, che ospiterà ragazzi che soffrono di Dna in fase post acuzie, in affiancamento sanitario, per favorire un più graduale reinserimento nella vita quotidiana dopo il percorso di cura.