VITERBO – L’abbattimento dei pini marittimi in quel di Tarquinia Lido (LEGGI TUTTO) non è passato inosservato agli occhi degli amministratori locali, in particolare di quelli del consigliere di maggioranza Francesco Buzzi, che piange la loro perdita dimenticando, tuttavia, tutti gli alberi andati perduti a Viterbo.
“Quando si agisce così significa essere morti dentro“. L’espressione di Buzzi, utilizzata a commento dell’articolo riguardante proprio l’abbattimento tarquiniese, postato sulla sua bacheca social, che non lascia alcun dubbio sul dispiacere che il consigliere deve aver provato alla vista degli alberi tagliati (che saranno prontamente sostituiti con altri, più consoni per coesistere in una zona urbana).
Eppure, Francesco Buzzi sembra aver dimenticato i recenti “tagli verdi” che l’attuale amministrazione di Viterbo ha portato e sta portando avanti negli ultimi mesi. Dall’abbattimento dei pini, anche quelli memorabili, sulla passeggiata della Stazione di Porta Romana e intorno alle mura di Viterbo (per far spazio alla passeggiata “ecologica” intorno alle mura), fino alla perdita degli alberi storici di Piazza della Trinità, sono molte i colpi subiti dalla Natura viterbese. Perduti, a San Faustino, anche i tigli che a memoria d’uomo erano presenti in piazza da oltre 60 anni. Un progetto della passata amministrazione, si dirà, ma sul quale si poteva intervenire, come in tutti e come in altri è stato fatto.
Non per ultimo, l’annoso stato di semi-abbandono delle piante di Pratogiardino Lucio Battisti, area sistematicamente dimenticata da ogni amministrazione.
A condividere il dispiacere per gli alberi della provincia arriva in suo sostegno la consigliera Alessandra Croci: “E’ un colpo al cuore”.
Forse, entrambi non sanno che presto l’amministrazione dovrà mettere mano anche ai pini (bellissimi) del parcheggio del Sacrario. Come annunciato dalla stessa sindaca Chiara Frontini, infatti, nelle prossime settimane si provvederà alla sistemazione dell’area del parcheggio più “lontana”, ovvero quella dove gli alberi hanno divelto con le proprie radici l’asfalto, redendo il passaggio delle auto e i parcheggi, difficoltosi se non impossibili in certi casi.
Come con tutta probabilità accadrà, per riasfaltare e sistemare quest’area indispensabile per il turismo si dovrà recidere le numerose radici che negli anni sono cresciute a dismisura. Tale potatura non potrà che rendere instabili i suddetti pini, richiedendo ovviamente un necessario abbattimento per evitare crolli e seguente pericolo per persone a automobili sottostanti.
A quel punto, magari, i consiglieri di maggioranza piangeranno ancora una volta la perdita di storici pini. Forse, però, senza farlo pubblicamente per non andare in contrasto ai loro “superiori”.