L’avvocato di Tarquinia ospite a Storie Italiane
Era il 2019 quando Giandavide De Pau dichiarò di aver ucciso David Rossi. lo confidò a due agenti penitenziari che lo tenevano in custodia nel carcere di Regina Coeli dove era detenuto per aver cercato di ammazzare un barista. Dichiarazioni, riprese solo ora, all’apertura del processo a carico del “killer di Prati”, quartiere romano dove avrebbe ucciso tre escort. Delirio di un mitomane? O dichiarazioni fondate? Questo si chiedono famiglia e legali di David Rossi responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena trovato morto dopo essere precipitato da una finestra della Banca.
Dati che emergono in questi giorni che si celebra l’apertura del processo a carico di De Pau e che vede i due agenti penitenziari citati dalla difesa come testimoni utili ad avviare la richiesta di perizia psichiatrica e dimostrare la presunta incapacità di intendere e volere dell’uomo.
Su quanto accaduto la famiglia di Rossi non poteva tacere, ed è proprio l’avvocato (di Tarquinia) del fratello di David Rossi, Paolo Pirani a parlarne a Storie Italiane:
“Fatti che risalgono al 2019, ma dei quali noi legali e la famiglia lo abbiamo appreso solo due giorni fa dai giornali visto che negli atti ufficiali del fascicolo della morte di David Rossi non risulta nulla”. “Siamo rimasti molto stupiti e ci chiediamo se esiste un verbale di quanto dichiarato da quest’uomo e se la Procura di Siena ne è a conoscenza e nella specie abbia avviato delle indagini. Ma ripeto le nostre sono solo supposizioni, aspettiamo di leggere questi verbali se esistono. Che la Procura lo abbia aperto come atto d’indagine o atto relativo, cioè non procedibile di indagine per la sua inconsistenza, avrebbero dovuto comunque comunicarcelo.
E’ un atto di chiarezza verso la famiglia, che siano dichiarazioni di un folle o verità di una persona stabile, dovevano essere fatti gli opportuni accertamenti. Dal canto nostro ci attiveremo subito con la procura di Siena con un esposto denuncia perché si indaghi su quanto emerso, se invece hanno già proceduto chiederemo copia dei documenti, così finalmente potremo valutare”.
B.F.