Il velenoso manifesto di un “comunista” al quale è stato impedito di fare il proprio comodo con la sua associazione ha definito i tarquiniesi “IGNAVI”, “CIARLATANI”, “INCOMPETENTI”
TARQUINIA – Luca Bondi è il presidente di “Semi di Pace”. Dopo il messaggio diffuso sui social possiamo tranquillamente ribattezzarlo “Semi di Odio”.
Un “manifesto” di indicibile violenza scritto nei confronti dell’attuale sindaco Alessandro Giulivi. Ricco di riferimenti storici ma con un evidente sentimento di odio nutrito nei confronti del primo cittadino.
Uno scritto che, per certi versi e visto i parallelismi fatti con la storia, somiglia ad uno dei deliranti comunicati “forbiti” delle scomparse Brigate Rosse.
Chiamarsi “Semi di Pace” e manifestare in modo così aperto odio e disprezzo verso chi non pensa come loro la dice lunga su chi gestisce questa associazione che andrebbe sciolta o modificata nel proprio statuto visto che ha cessato la propria missione sociale ed iniziato quella più volgare della politica.
Luca Bondi ha organizzato una riunione da dopo lavoro ferroviario e non si è neanche vergognato di pubblicare un foto che dimostra come l’associazione sia in realtà una sorta di circolo anarchico.
Un “manifesto” della vergogna che ha finalmente fatto uscire allo scoperto quello che tutti sapevano e cioè che “Semi di Pace” è un’organizzazione politica non differente da una qualunque delle OGN conosciute fino ad oggi che disprezza chi non la pensa allo stesso modo.
Se Luca Bondi ha il coraggio delle proprie idee e non un buffone è opportuno che si misuri con il voto. Si candidi e mostri alla città la sua forza e faccia piazza pulita di ignavi, ciarlatani e incompetenti.