Secondo la Procura, nonostante l’identificazione attraverso il riconoscimento fotografico dell’aggredito, non c’è certezza sull’identità dell’aggressore
VETRALLA – Era il 18 dicembre dello scorso anno quando un uomo di origini albanese, dopo essersi calato i pantaloni e mostrato i “gioielli” ai clienti del Jolly Blu Bar di Vetralla fu cacciato dal proprietario Cristian Dolci.
Si ripresentò poco dopo armato di machete e cerco di colpire, fortunatamente senza riuscirci, lo stesso Dolci che si difese brandendo una decisamente più innocua sedia.
Il filmato della telecamera a circuito chiuso riprese la scena dell’aggressore ma il volto dell’uomo incappucciato.
Cristian Dolci però riconobbe il volto del suo aggressore in una foto segnaletica mostrata dai carabinieri quando si recò alla locale stazione per sporgere denuncia.
A distanza di due mesi, precisamente il 23 febbraio scorso, la Procura della Repubblica di Viterbo ha deciso di archiviare la posizione dell’albanese perché “non si è potuto accertare con esattezza l’identità dell’uomo”.
Non è bastato quindi il riconoscimento fotografico e l’uomo, almeno per il momento, sembrerebbe averla fatta franca.
Adesso il titolare del bar ha 30 giorni di tempo per presentare opposizione alla richiesta di archiviazione.