A livello locale gli azzurri preferiscono (si fa per dire) essere alleati con la Schlein che con Meloni e Salvini
VITERBO – Alessandro Romoli inizia ad aver paura di queste elezioni provinciali. Già perché l’alleanza che sta imponendo ai rappresentati di Forza Italia da lui rappresentati, cioè sindaci e consiglieri comunali eletti nei 60 comuni della provincia, di andare ancora una volta a sinistra alleandosi con Partito democratico di Panunzi e la sindaca Frontini non piace e il rischio dei franchi tiratori aumenta.
Non piace perché Forza Italia, proprio domenica scorsa, alle elezioni provinciali di Latina, si è resa protagonista di un vero e proprio pasticcio elettorale messo in scena dagli uomini di Fazzone.
Già. Nonostante Forza Italia abbia raggiunto numericamente e in percentuale, un risultato ottimo dietro soltanto a Fratelli d’Italia, all’interno del partito si sono aperte delle crepe pesantissime che avranno sicuramente degli strascichi nel vari comuni dove Fazzone (e i suoi uomini) hanno mal gestito i voti e alla fine quello che sembrava scontato non lo è stato più.
Forza Italia del golfo si è “frantumata”. Adesso ci sarà un chiarimento tra le due maggioranze di centro destra che sostengono i sindaci di Formia e Gaeta, Gianluca Taddeo e Cristian Leccese.
Brutta storia anche ad Aprila dove la nuova amministrazione di centrodestra non è riuscita a far eleggere il suo consigliere provinciale.
Adesso su Viterbo potrebbe accadere la stessa cosa. Alessandro Romoli quando fu eletto la prima volta riuscì abilmente a fregare la coalizione di centrodestra sparendo (nel senso letterale del termine) al momento della firma dell’accordo per sposare il Partito democratico e Enrico Panunzi.
Adesso le cose si stanno complicando e la “questua” in giro per la provincia in cerca di voti sembra essere stata poco produttiva.
Non solo perché Forza Italia non dovrebbe stare a sinistra ma anche perché è scoppiato il caso della sindaca Chiara Frontini e non si possono escludere a priori altri colpi di scena.
Alcuni consiglieri comunali di votare una coalizione di sinistra proprio non ne vogliono sapere e il timore crescente di franchi tiratori nel segreto delle urne aumenta.
Giudizi positivi al “largo campo” messo in piedi cinque anni fa da Romoli e Panunzi non ha pagato in termini elettorali e l’antipasto in vista del rinnovo di diversi comuni espone proprio Forza Italia a rischi che in molti non si sentono di correre.
Anche su Civitavecchia le cose non vanno per il verso giusto perché la politica di Fazzone è sempre la stessa. Meglio perdere che far vincere un alleato di centrodestra ma questa è un’altra storia che ha visto scendere in campo direttamente Matteo Salvini che ieri sera, all’Ergife a Roma, nell’incontro con gli amministratori di tutta la regione ha ammonito i suoi: “andiamo da soli”.