SORIANO NEL CIMINO – Nella serata del 18 marzo i Carabinieri della Compagnia di Viterbo hanno denunciato due persone, un uomo di origine siciliana ed una donna dell’Est Europa, per estorsione ai danni di un giovane animatore turistico della Tuscia.
I militari della Stazione di Soriano nel Cimino (VT) hanno scoperto che la coppia, conosciuta durante l’estate del 2023 in un villaggio turistico, aveva cercato di ottenere denaro minacciando la vittima di appartenere a un’organizzazione mafiosa.
Inizialmente i due si erano avvicinati alla vittima in modo cordiale, chiedendo prestiti che sarebbero dovuti essere restituiti. Ma con il passare del tempo le richieste erano diventate sempre più minacciose e aggressive, fino a costringere il giovane animatore a versare 2000 euro tramite bonifici che non sono mai stati restituiti.
Il reato di estorsione non solo colpisce economicamente le vittime, ma ha anche un impatto psicologico devastante. Le persone coinvolte possono sentirsi minacciate e impaurite, vivendo in costante ansia e paura per la propria sicurezza. Non a caso i presunti autori di questo grave episodio avevano minacciato la vittima di essere molto vicini a boss mafiosi di elevato spessore, proprio al fine di coartarla e continuare ad estorcerle denaro.
Fortunatamente in questo caso la vittima ha trovato il coraggio di rivolgersi ai militari della Stazione di Soriano nel Cimino che hanno posto fine a questa incredibile vicenda. Uno dei due presunti responsabili tra l’altro è attualmente recluso in carcere proprio per reati analoghi.
L’estorsione è un reato odioso e pericoloso che non deve essere sottovalutato, non a caso punito molto severamente dal nostro ordinamento con una pena fino a 10 anni di reclusione. La collaborazione dei cittadini con le forze dell’ordine è fondamentale per contrastare efficacemente questo fenomeno e garantire la giustizia e la legalità nella nostra comunità.
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della repubblica stante l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.