Primo fegato di maiale modificato trapiantato nell’uomo

ROMA – Dopo il trapianto di cuore e rene provenienti da maiali geneticamente modificati, per la prima volta è stata tentata una procedura simile anche per il fegato: è stato trapiantato in un uomo di 50 anni clinicamente morto, dietro consenso dei familiari, ed è rimasto attaccato ai suoi vasi sanguigni per 10 giorni, anche se il fegato originale è stato lasciato al suo posto.

L’intervento, eseguito in Cina all’Ospedale Xijing dell’Università di Medicina dell’Aeronautica Militare di Xi’an, ha avuto successo. Come riporta la rivista Nature sul suo sito, il fegato di maiale ha prodotto più di 30 millilitri di bile ogni giorno, fattore che dimostra che funzionava regolarmente, e prima di essere rimosso chirurgicamente non ha mostrato segni di un rigetto d’organo immediato.

Chirurghi di Boston hanno trapiantato il rene da un maiale geneticamente modificato in un uomo di 62 anni, affetto da una malattia renale terminale. Si tratta della prima procedura di questo genere: altri tentativi erano stati infatti compiuti in passato ma su pazienti in morte celebrale.

Secondo il New York Times, i segnali finora sono promettenti: l’organo ha iniziato a produrre urina poco dopo l’intervento e le condizioni del paziente continuano a migliorare, riferisce il Massachusetts General Hospital.

«La nostra speranza è che questo approccio al trapianto offra un’ancora di salvezza a milioni di pazienti in tutto il mondo che soffrono di insufficienza renale», ha affermato il dottor Tatsuo Kawai, un membro del team. L’ospedale ha riferito che il paziente, Richard Slayman di Weymouth, Massachusetts, «si sta riprendendo bene e dovrebbe essere dimesso presto».

Nell’intervento effettuato lo scorso 10 marzo in Cina, il fegato proveniva da un maiale provvisto di sei modifiche genetiche: tre di queste servono a disattivare geni che producono proteine suine e le altre tre introducono invece tre geni umani, con l’obiettivo di evitare il rigetto dell’organo da parte del ricevente. I ricercatori prevedono di ripetere la procedura su un’altra persona clinicamente morta entro la fine dell’anno, e la prossima volta rimuoveranno anche il fegato umano.