VITERBO – Grande appuntamento, questa mattina, tra le mura di Palazzo dei Priori dove il Comune di Viterbo ha ospitato come capofila del “Festival dei luoghi medievali” i rappresentanti delle altre città legate all’interessante progetto giunto al suo sesto anno di vita.
A spiegare come e quanto il medioevo sia davvero importante per una città come Viterbo, la sindaca Chiara Frontini, l’assessore al turismo Silvio Franco, il consigliere regionale Daniele Sabatini, Sandro Pappalardo di ENIT, il Destination manager di Medival Italy Renato Chiti e il socio fondatore di ArcheoAres Francesco Aliperti, società che sul territorio viterbese è la prima promotrice e coordinatrice di tale evento.
Molte altre le persone in sala, tra autorità e rappresentanti dei territori, come il sindaco di Bagnoregio Luca Profili e i delegati delle altre città aderenti all’iniziativa che vuole mettere in risalto “i luoghi medievali eccellenti”.
“In questo viaggio tra i luoghi medievali e la candidatura a Capitale europea della cultura 2033 – ha esordito l’assessore al turismo Silvio Franco – abbiamo già assistito a un grande salto in avanti nella qualità comunicativa, raggiungendo una risonanza internazionale mai vista prima”.
Il riferimento di Franco è diretto anche al recente articolo del Times, pubblicato il 14 marzo 2024, dove vengono accesi i riflettori proprio sulla Rete delle città medievali italiane per il turismo storico e rievocativo un format che, come sopraccitato, vede Viterbo capofila da tre anni consecutivi.
“Questa rete – ha proseguito l’assessore – offre a molti comuni l’opportunità di mettere in evidenza i propri attrattivi turistici, creando una sinergia importante tra tutte le città coinvolte con un beneficio collettivo in termini di visibilità”.
Anche per il consigliere regionale Daniele Sabatini, che quest’anno ricopre anche un ruolo di primaria importanza nella Commissione regionale dedicata al Giubileo 2025 “Questa rete rappresenta un modo per raggiungere insieme degli importanti obiettivi. Anche per questo stiamo lavorando alla legge regionale per le rievocazioni storiche, rappresentando insieme anche alle regioni di Umbria e Toscana un vero motore atto ad attrarre i flussi turistici”.
Entusiasta del progetto, anche il consigliere ENIT (l’agenzia nazionale per il turismo) Sandro Pappalardo, tornato di recente da un viaggio istituzionale in Argentina insieme ai membri del ministero del Turismo.
“Il 2024 si preannuncia un anno estremamente positivo per il turismo – ha spiegato – Ma cosa cerca la gente sui siti quando sogna una vacanza? Non si guarda solo esclusivamente il costo, ma anche il contenuto, come eventi del tipo del trasporto di Santa Rosa. Le persone fanno sempre più attenzione a calibrare la vacanza relativamente alle attività che caratterizzano quella località in particolare e, proprio per questo, i territori devono imparare a trasmettere e rendere noti i loro ‘contenuti’ in materia”.
“Il secondo fattore ricercato – ha proseguito – sono quei tesori nascosti rappresentati dai nostri borghi. Una specificità unica a livello internazionale e in luoghi come la Tuscia puoi strutturare vacanze visitando tutti i borghi poiché ognuno di loro rappresenta una eccellenza unica nel suo genere”.
Riguardo alla recente visita in Argentina, atta proprio a intercettare nuovi flussi turistici, Pappalardo ha posto l’accento sul fatto che in tale stato, il 50% della popolazione ha origini italiane. “Si tratta di milioni di potenziali turisti per l’Italia – ha sottolineato – che vorrebbero visitare i borghi dai quali sono partiti nonni e genitori, rintracciando le proprie origini. Territori come la Tuscia potrebbero giovarne immensamente e questa dell’argentina è solo una delle tante possibilità”.
Il progetto della Rete delle città medievali italiane si prefigge ora l’obiettivo di estendere la sua filiera fino a raggiungere i 50 comuni, dai circa 30 attuali. Un raddoppio che porterebbe innumerevoli benefici a ognuno dei territorio partner, mettendo a regime un flusso turistico che potrebbe seguire dei veri e propri percorsi storico/culturali legati tra loro da eventi, siti di rilevanza storica, musei e tanto altro ancora.
L’elenco degli appuntamenti, intanto, è già molto ricco. Nel mese di aprile, come da programma, si terrà la Primavera Medievale a Bevegna (24-28 aprile), Todi città degli arcieri (27 e 28 aprile) e la Corsa all’anello di Narni (24 aprile – 12 maggio).
“Parafrasando le parole del sindaco di Bagnoregio Luca Profili – ha concluso Pappalardo – La Tuscia è un territorio straordinario che forse non si è saputo vendere bene come altre zone che hanno meno ma sono state più brave in quanto a comunicazione. Dobbiamo colmare questo gap”.