ROMA – Una delle edizioni più preziose della Divina Commedia, l’incunabolo veneziano del 1491 nell’edizione di Pietro di Piasi, corredato di un fitto apparato di postille manoscritte, che integrano le note di Cristoforo Landino, e di uno strepitoso commento figurativo che si estende per oltre 500 pagine in tutti gli spazi bianchi: sarà esposto da lunedì all’Università Lumsa di Roma.
Il 25 marzo, in occasione del Dantedì, giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, il Dipartimento di Scienze umane dell’Università propone ‘Dante in figura: dalle prime stampe alla Commedia per i ragazzi’, evento d’inaugurazione della omonima mostra allestita presso la Biblioteca Centrale dell’Università.
La mostra ospiterà materiali di rilievo relativi alla Divina Commedia, tra cui numerose installazioni prestate dall’Associazione Archivio Storico Olivetti, dal Musli, il Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia, e dalla Fondazione Tancredi di Barolo.
Il volume è di proprietà della Casa di Dante in Roma ed è famoso proprio per la quantità di immagini impresse nell’oltre mezzo migliaio di pagine.
Ideata da Patrizia Bertini Malgarini, direttrice del dipartimento di Scienze umane dell’ Università Lumsa, con il coordinamento scientifico e organizzativo di Edoardo Bellafiore, docente di Linguistica e Galateo digitale dell’ateneo e da Giusi D’Alessandro che cura il sistema bibliotecario dell’università, la mostra è visitabile fino a giovedì 11 aprile.
E in più il prezioso incunabolo o quattrocentina, termini con cui si indicano i libri stampati con la tecnica a caratteri mobili prima dell’anno 1501.