Allumiere – Ecco come sono stati assunti politici e amici

Nella Concorsopoli regionale i candidati sono stati suddivisi in sette batterie da 90 unità ma la quasi totalità dei 44 assunti sono stati collocati tutti insieme, appassionatamente, nella prima. Le prove sono state eseguite dalla Studio Staff RU, società al centro dell’inchiesta di Bari per le assunzioni “pilotate” dalla criminalità organizzata.

Quanto emerso dalle carte dell’inchiesta sul comune di Bari, con il coinvolgimento della Studio Staff, la società che ha organizzato la Concorsopoli di Allumiere, rimette, in qualche modo, “la chiesa al centro del villaggio”. Dimostrando che, quanto abbiamo scritto negli scorsi anni, anche raccontando i particolari di questa incresciosa vicenda, non è frutto della nostra fantasia, ma pura realtà.

Dalla graduatoria del piccolo comune di Allumiere, all’epoca guidato da Antonio Pasquini (che lavorava in segreteria dell’allora Presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini, poi dimessosi dall’incarico prprio a causa di Concorsopoli), sono stati “sistemati” in regione e in altri comuni del Lazio ben 44 persone. Di questi, la bellezza di 34 candidati vincitori avevano e hanno legami accertati con la politica. Dall’esame dell’elenco degli assunti e degli esclusi si può facilmente riscontrare come quest’ultimi siano i cosiddetti “figli di nessuno”.

Come specificato anche dalla Corte dei Conti, che ha parlato di “spartizione degli idonei tra le altre amministrazioni”, si è consentito “ad alcuni candidati di collocarsi utilmente nella graduatoria di un’amministrazione qualunque, onde poter essere chiamati dall’ente preferito(…) secondo i criteri di convenienza e non seguendo le ordinarie modalità di scorrimento”.

Negli ultimi posti o tra i “saltati” dagli elenchi inviati da Allumiere al Consiglio regionale o ad altri comuni, troviamo proprio i candidati (la quasi totalità) che non hanno legami con la politica.

Questa “spartizione” è stata possibile grazie ad alcune “manovre” fatte a monte, già nelle prove preselettive gestite dalla Studio Staff.

Le prove preselettive della Concorsopoli di Allumiere, come detto, sono state eseguite dalla società coinvolta nello scandalo barese e da giorni nel mirino dell’Antimafia. Le prove si sono svolte suddividendo i candidati in 7 gruppi. A differenza di altri concorsi, la suddivisione è stata eseguita senza un criterio (ad esempio l’estrazione di una lettera per eseguire poi il resto dei test seguendo l’ordine alfabetico). Si nota che al primo turno sono stati inseriti (strana coincidenza) tutti i nomi vicini alla politica. E questo ha portato all’altissima percentuale di idonei del primo gruppo (il 70 % nel primo gruppo, a differenza degli altri che si attestano ad una media inferiore al 20%). Inoltre, dei 49 idonei del primo gruppo, la quasi totalità è poi stata assunta nelle amministrazioni pubbliche.

Inoltre, tre partecipanti destinati ad altri turni sono stati spostati al primo turno senza nessun valido motivo. I tre, che forse avevano fiutato l’affare, cioè finire nella batteria “fortunata”, hanno passato la preselezione e poi sono stati assunti.

Questa anomalia, più volte messa in risalto dalla nostra redazione e nella Commissione Trasparenza della regione Lazio, allora presieduta da Chiara Colosimo (oggi Presidente della Commissione parlamentare antimafia), è stata sempre catalogata come pura invenzione dal centrosinistra. Per questo motivo questo passaggio, come altri elementi scomodi della Concorsopoli della Tolfa, è stato “cassato” dall’allora maggioranza di centrosinistra nella puntuale e precisa Relazione presentata dalla Colosimo.

In realtà questo passaggio, che all’epoca venne definito insignificante, avrebbe dovuto da subito far comprendere come venivano gestite le assunzioni. Inserire tutti i candidati da assumere, in un’unica batteria di preselezioni (gestite dalla Studio Staff), è la dimostrazione lampante che quel giorno a quella determinata ora i test erano quantomeno più abbordabili (oppure conosciuti?).

D’altronde non può essere catalogata come pura coincidenza la disparità di idonei (e poi di assunti) tra una batteria di preselezioni e un’altra. In considerazione del fatto che la suddivisione in gruppi non è stata fatta seguendo l’ordine alfabetico ma inserendo dentro nominativi a caso.

Come detto, ben 39 candidati assunti su 44 sono stati inseriti nel famoso primo elenco delle preselezioni. Ricordiamo che per le prove preselettive organizzate dalla Studio Staff erano stati formati 7 gruppi da 90 candidati ciascuno, con l’inserimento, nel primo gruppo, di tutti i candidati “vicini” alla politica.

Resta da approfondire il passaggio sulla scelta, fatta dal comune di Allumiere, per individuare la Studio Staff RU quale soggetto attuatore per lo svolgimento del concorso poi finito nel mirino della magistratura. Chi sta indagando su questo collegamento tra Bari e Allumiere non può far finta di niente, dovrà assolutamente vivisezionare a fondo l’atto firmato da Emanuela Sgamma. Come dovrà andare a fondo e stabilire se è lecito che un dipendente di un comune scriva un bando, nomini una commissione e poi partecipi a quel concorso per poi vincerlo. Sfruttando, guarda caso, proprio la riserva di porti stabilita in quello stesso bando. Per Emiliano Clementi e il concorso scritto e vinto in Ater Civitavecchia si è già mossa l’Anticorruzione. La casistica sembra simile…. Chissà!

Di questo, comunque, ne parleremo in maniera approfondita nelle prossime ore

– SEGUE –

L’ombra della mafia sulla Concorsopoli di Allumiere