VITERBO – Tutto bene in casa Francigena: è la sindaca Chiara Frontini a confermarlo, dopo una lunga seduta del consiglio comunale che oggi è stata dedicata proprio alla “revisione” dei conti dell’azienda partecipata del comune.
“La situazione in cui abbiamo ereditato questa società – ha affermato la sindaca – era imbarazzante. Quando ero consigliera di minoranza la situazione era già drammatica e voglio assumermene anche le colpo dell’epoca, perché la cosa ci era sfuggita”.
Attualmente, ha argomentato la prima cittadina, l’amministrazione si sta ancora occupando di risanare la società Francigena dalle voragini nei bilanci dei precedenti anni. Un programma di cinque anni mentre il “Il piano di rilancio sarà lo step successivo”, probabilmente incluso nel secondo ed eventuale mandato della titolare di Viterbo2020.
“Quello che era previsto nel piano per l’anno 2023 è stato raggiunto e portato a casa – ha proseguito Frontini – e se ci sono state cifre di scostamento, parliamo di numeri irrisori, di poche migliaia di euro. L’importante è che la società sia in attivo e non solo per l’adeguamento dei costi dei parcheggi”.
Proprio su quest’ultimo argomento, la prima cittadina ha anche tenuto a sottolineare che nessuno del suo gruppo è stato contento di aumentare i parcheggi. “È stato necessario – ha spiegato – a causa della situazione in cui abbiamo ereditato la società e non abbiamo fatto altro che adeguarci agli altri capoluoghi come Siena, Arezzo, Perugia, ma anche città come Orvieto, dove in centro e a ridosso delle mura non si paga solo un euro all’ora”.
Nel programma di Viterbo2020, tuttavia, come la stessa Frontini ha ricordato, è previsto che “prima o poi” sarà garantita la prima ora di parcheggio gratis per chi effettuerà acquisti all’interno delle mura. Un altro obiettivo che la sindaca è convinta di poter raggiungere, ma non è ben dato sapere quando.
“Non permetto a nessuno in questo consiglio di dire che le voci del bilancio di Francigena vengono date per positive ma in realtà non lo sono – ha concluso Frontini – Non è un nostro sistema per far quadrare i conti. Se qualcuno pensa che questa sia la verità non dovrebbe dirlo solo in consiglio comunale, ma dovrebbe fare altri passi”.
Le sue conclusioni sono giunte in risposta alle argomentazioni avanzate dall’opposizione, in particolare da quelle di Alvaro Ricci (PD), che si è chiesto come un piano di risanamento di una società possa poggiarsi su finanziamenti, crediti da riscuotere dalla Regione e altri asset “di terzi” e non del Comune. Nessuno, tuttavia, ha saputo dare risposte migliori del “diktat” della sindaca.