Consiglio regionale con l’anello al naso? Sembrerebbe di no viste le decine di segnalazioni fatte dai suoi stessi colleghi alla nostra redazione. Un’ingiustizia sociale che va assolutamente fermata
ROMA – Dopo il nostro articolo di qualche giorno fa sulle stabilizzazioni dei lavoratori interinali Confservizi in Ater Roma, la mozione che le prevedeva è stata ritirata, salvo poi presentarne un’altra edulcorata che non contiene la parola “Confservizi” che mira a raggiungere lo stesso obiettivo.
Edy Palazzi quindi ci riprova facendo un po’ la gnorri e partendo dal presupposto che nessuno legga le carte. Dopo il nostro articolo
in cui raccontavamo della mozione della Palazzi per stabilizzare i lavoratori assunti ad Ater Roma dalla Confservizi, la stessa consigliera ha poi suonato la ritirata (finta).
Invece, intelligentemente (tanto gli altri non lo sono), la consigliera Palazzi non ha chiesto l’inserimento all’ordine del giorno della mozione “Rinnovo convenzione stipulata tra Ater Roma e Confservizi”, ma ne ha presentata un’altra, avente oggetto: “Convenzioni stipulate da Ater Roma per la dismissione del patrimonio immobiliare”. Che è, praticamente, la stessa identica cosa.
Dal testo della nuova mozione sparisce la parola “Confservizi” perché scomodo e soprattutto al centro di una maxi inchiesta giudiziaria ma il contenuto simile.
153 palazzi (1)Si cerca di rinnovare i contratti dei lavoratori assunti dall’associazione al centro dell’inchiesta giudiziaria con la scusa che “alla scadenza delle convenzioni senza un rinnovo o un’alternativa i lavoratori si troveranno disoccupati lasciando intere famiglie o singoli in difficoltà economiche, alcuni anche con familiari disabili a carico e con mutuo”.
Con una proroga, però, i contratti prima o poi scadranno e il problema dei mutui si ripresenterà. Dunque, si è cercato di “addolcire” il testo escludendo la parola stabilizzazione, ma la proroga non farebbe altro che rimandare il problema. L’obiettivo, dunque, rimane lo stesso. Stabilizzazione!
Nel testo si legge ancora: “i lavoratori interessati in questi anni hanno dimostrato professionalità e serietà e che la loro permanenza in servizio garantirebbe un efficace continuità operativa ai progetti avviati a vantaggio dell’azienda e degli utenti che hanno aderito ai piani di vendita”.
Continua: “in questo quadro, senza il loro contributo le attività dell’azienda Ater rischiano di trovarsi in grave criticità sia in termini di gestione che nella messa in ordine della storia edilizia e catastale di ogni singolo immobile di proprietà dell’Ater di Roma”.
Per Edy Palazzi, dunque, l’Ater Roma non può fare a meno di avvalersi della professionalità di una sessantina di persone assunte da Confservizi, associazione di cui si è occupata anche l’Anticorruzione che, con un provvedimento che risale ai primi di luglio, aveva dichiarato l’accordo tra Ater e Confservizi illegittimo perché non si poteva procedere ad un affidamento diretto (come è stato fatto) ma andava fatta una gara d’evidenza pubblica.
L’Ater ha senza dubbio bisogno di personale, ma la strada maestra non è di certo l’assunzione interinale con società non ben identificate (parliamo delle srl che hanno sottoscritto i contratti con i poveri lavoratori).
Nella settimana in cui, nelle graduatorie degli scorrimenti verticali di Ater Roma tanti lavoratori (veri) sono stati esclusi dai vincitori dopo aver lavorato per anni nell’Azienda, una proroga che potrebbe portare alla stabilizzazione di persone assunte dalla Confservizi sarebbe proprio un colpo di grazia per le centinaia di dipendenti Ater.
Non basta togliere la parola “Confservizi” da un testo se l’obiettivo è lo stesso. Una proroga di sei mesi o un anno può dare ossigeno a qualcuno, ma se non si arriva alla stabilizzazione si creano solo false speranze. La definitiva assunzione degli interinali Confservizi, con quello che emerge dall’inchiesta, non sembra proprio possibile.
L’Inchiesta giudiziaria sui rapporti Conferservizi-Ater si sta allargando e in regione non possono continuare a fare finta di niente e la consigliera Palazzi dovrebbe spiegare a tutti come mai ha così tanto interesse a sistemare questo pasticcio, l’ennesimo, dell’era Zingaretti?