“Ha lavorato fino agli ultimi giorni con forza e sorriso”
VITERBO – Anche Il vescovo Orazio Francesco Piazza ha ricordato Sonia Castellucci, la donna di Grotte Santo Stefano prematuramente scomparsa durante il periodo pasquale, e lo ha fatto attraverso una lettera inviata a Stefano Ubertini, magnifico rettore dell’Università della Tuscia, luogo dove Sonia lavorava.
“È prioritario far sentire, proprio in questi giorni in cui si contempla il soffrire e il morire di
Cristo, tutta la nostra condivisione, nel dolore e nell’affetto, alla famiglia della Sig.ra
Sonia Castellucci. La vicinanza della Comunità di Ateneo è consolazione per i familiari che vivono
l’amarezza di questo difficile distacco. Mi sento parte di questa Comunità e desidero
assicurare, oltre la vicinanza nella consolazione del cuore, anche la mia personale
preghiera per Sonia e i suoi familiari.
Viviamo scenari in cui l’umano è posto ai margini e si genera cinica sofferenza,
soprattutto nei più fragili. Se solo si potesse scrutare, anche per un momento, la voragine
che si scava nel cuore di chi soffre, tutti dovremmo essere lucidamente attenti ad evitare
ogni possibilità di generarla, in ogni sua forma.
Per questo, mentre prego per Sonia, invoco conforto e speranza per i suoi familiari,
in particolare per i figli. Chiedo al Signore il conforto e la grazia della speranza perché
accenda la sua luce tra le tenebre del dolore e della prova“. Un passaggio della missiva del vescovo.
Chi la conosceva meglio la ricorda invece come: “Una persona di una forza a caparbietà unica, ha voluto lavorare fino a qualche giorno prima della sua scomparsa, amava il suo lavoro, sempre disponibile ad offrire il suo tempo per risolvere i problemi senza scoraggiarsi mai e sempre con animo positivo”. Un esempio di vita che rimarrà nei cuori di chi l’ha amata e ha avuto la fortuna di condividere con lei parte del suo cammino terreno.