Viterbo – Salta la mozione di sfiducia a Frontini, pericolo scampato grazie al PD

Allegrini: “Il PD fino a pochi giorni fa era pronto per firmarla, il testo era pronto per essere modificato anche da loro”

VITERBO – Niente mozione di sfiducia per la sindaca Chiara Frontini, non ci sono i numeri che, almeno inizialmente sembravano esserci. A farli saltare, il passo indietro del PD, che in un primo momento sembrava propenso a supportare la richiesta di dimissioni avanzata dal resto dell’opposizione.

A spiegare la dinamica degli eventi che hanno portato l’opposizione a fare un passo indietro ci hanno pensato gli stessi primi promotori della mozione: i rappresentanti di Fratelli d’Italia (Allegrini, Sberna, Achilli, Amodio) , Lega (Micci) e Per il Bene Comune (Ciambella), supportati da coloro che erano pronti a mettere ancora la firma, ovvero Giulio Marini (Forza Italia) e Marco Bruzziches (gruppo misto).

“Avevamo preparato una bozza che il PD avrebbe potuto modificare come avrebbe ritenuto opportuno – ha spiegato Allegrini – e la nostra, a differenza di ciò che hanno ribadito, non è propaganda, bensì un decisione politica, mossa nel rispetto dei cittadini”.

Nel particolare, spiegano i primi firmatari, il clima politico nella città di Viterbo non è più rose e fiori come poteva sembrare all’inizio. L’amministrazione Frontini, per loro, avrebbe fallito su tutti i fronti, non rispettando gli impegni presi con i residenti della città di Viterbo.

Anche in maggioranza, per il gruppo d’opposizione, le cose starebbero lentamente naufragando. A dimostrarlo l’uscita da Viterbo2020 di Letizia Chiatti e Marco Bruzziches. “C’è insoddisfazione tra i ranghi di Frontini – spiega ancora Allegrini – forse anche per il fatto di procrastinare continuamente la risoluzione dei problemi della città”.

In ogni caso, la mozione, giusta o sbagliata che sia, non potrà essere presentata. Come detto, non ci sono i numeri poiché il PD “si sarebbe fatto indietro”, confermando indirettamente la mossa di supportare l’amministrazione guidata da Chiara Frontini.

La prima motivazione di questa scelta dei democratici, secondo alcuni membri del gruppo che ha gettato le basi per la sfiducia alla sindaca, sarebbe principalmente legato ai numeri. “Se andassimo oggi alle elezioni, a rimetterci più di tutti sarebbe il PD”, affermano. Una verità che, con molta probabilità, ai democratici panunziani fa particolarmente male.

Di seguito, il testo della mozione:

Viterbo 26 marzo 2024

Al Presidente del Consiglio Comunale di Viterbo
Marco Ciorba
E p.c.
Al Segretario Comunale
Al Sindaco del Comune di Viterbo Chiara Frontini

Mozione di sfiducia al Sindaco art. 52 T.U.E.L. (D. Lgs.18 agosto 2000, n. 267)

Premesso che:
L’articolo 52 comma 2 del T.U.E.L. (testo unico degli Enti Locali, D.lgs. 267/2000) recita che il Sindaco e la rispettiva giunta cessano dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il consiglio.
La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il sindaco.
Il legislatore, nel disciplinare all’art.52 del T.U.E.L, ha previsto una tempistica del procedimento precisando, in particolare, che la mozione di sfiducia viene ‘messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione’, chiaramente intesa a cristallizzare il suo svolgimento entro un arco temporale limitato.
Se la mozione viene approvata, si procede allo scioglimento del consiglio e alla nomina di un commissario ai sensi dell’articolo 141.

Considerato che:
dopo 21 mesi di amministrazione guidata dal Sindaco Chiara Frontini, gli obiettivi proposti nel programma elettorale della coalizione che l’ha sostenuta risultano per la maggior parte disattesi;
che ad oggi nonostante le reiterate richieste dell’opposizione sui principali problemi della città si registra una generica indifferenza dell’amministrazione ad affrontare le singole problematiche cogenti e ad individuarne puntuali e tempestive soluzioni;
che le promesse di tempestive e rapide soluzioni promesse dal sindaco Frontini in campagna elettorale nella base del suo successo elettorale e della sua elezione sono state puntualmente disattese una volta arrivata al governo della città;
nonostante la decennale campagna elettorale condotta dalla sindaca sui temi del decoro, della pulizia, del rilancio del centro storico, della legalità, della sicurezza, della promozione turistica e del rilancio culturale, del benessere sociale, dell’efficienza della macchina amministrativa comunale, ad oggi, sempre dopo 21 mesi di amministrazione si constata invece un visibile degrado del decoro ambientale, sociale ed economico;

Accertato che:
Il clima che si registra tra la cittadinanza è di crescente sfiducia per una serie di motivi non ultimo la difficoltà a comunicare e dialogare con il sindaco e la sua giunta anche solo per evidenziare le oggettive difficoltà quotidiane e trovare soluzioni;
che il clima che si registra in seno alla maggioranza è di crescente insoddisfazione per il costante procrastinare delle risoluzioni dei problemi posti dai delegati e dai consiglieri comunali di maggioranza stessi valorizzati a parole ma depauperanti delle propria capacità di intervento amministrativo;
che tale clima si è sostanziato, ed è evidente a tutti, dal passaggio all’opposizione di due importanti esponenti della maggioranza Frontini, tra l’altro con motivazioni significative e politicamente rilevanti;
che le note vicende interne alla maggioranza hanno alimentato un clima di dubbi e sospetti che, non solo non giovano alla vita amministrativa della città, ma addirittura presentano agli onori della cronaca nazionale una immagine della nostra città che non la promuove ma addirittura la danneggia;

Preso atto che
le comunicazioni del sindaco rese al consiglio comunale sulle vicende succitate siano state inadeguate e politicamente insostenibili;

Ritenuto che
Sia necessario per il bene della città porre fine il prima possibile a questo clima generale di incertezza e di inadeguatezza del Sindaco e della giunta alla luce di quanto emerso;

i sottoscritti consiglieri comunali chiedono
al Presidente del Consiglio la convocazione della seduta del Consiglio comunale, nei termini e modi di legge, al fine di discutere e deliberare in merito alla presente mozione di sfiducia al Sindaco.