VITERBO – Pericolo scampato per le casse comunali del capoluogo della Tuscia che non dovranno veder uscire 500mila euro. Questo era l’ammontare che l’Ater di Viterbo aveva richiesto come rimborso nel ricorso presentato al Tar del Lazio.
Una storia che comincia nel 2019 con una determina dirigenziale firmata dal dirigente Massimo Gai che negava all’Ater il rimborso della ingente somma spesa per espropriare vari appezzamenti di terreno in zona La Quercia per un totale di circa 6000 mq. Un esproprio, in ogni caso, fatto in nome e per conto del Comune di Viterbo dall’allora Iacp, precedente nome dell’attuale Ater.
Sospiro di sollievo, quindi, per il Comune di Viterbo e, soprattutto, per l’attuale amministrazione guidata da Chiara Frontini che può risparmiare così quasi 500mila euro.