La desolazione mattutina della città, dove a resistere sono solo i musei
VITERBO – Se da una parte è vero che il turismo nel capoluogo abbia sicuramente bisogno di eventi e maggiore programmazione da parte dell’amministrazione, dall’altra c’è anche un chiaro bisogno di un cambiamento nella mentalità dei commercianti locali, molti dei quali – sicuramente per sconforto – preferiscono tenere le saracinesca abbassate non solo di lunedì mattina.
Il caso è quello di due gruppi distinti di scolaresche che nella mattinata di martedì si sono recate a Viterbo per assaporare il gusto medievale della città e le sue bellezze culturali, in primis il Palazzo dei Papi, da sempre il vero motore turistico e attrattivo di Viterbo.
Lo scenario, all’infuori dei musei e delle chiese aperte e pronti ad accoglierli, è come sempre quello di una cittadina apparentemente fantasma, con molte saracinesche ancora abbassate dopo le 10.30 del mattino. Parliamo di una zona centralissima, per di più, ovvero quella di San Pellegrino, quartiere più noto di Viterbo e del quale commercianti e amministrazione dovrebbero sicuramente avere maggiore cura, come sottolineato da molti residenti e da quei pochi commercianti che scelgono di restare aperti per offrire i loro servizi.
“Il problema – ci spiega un barista della zona, uno dei pochi aperti – è che molto spesso è più la spesa che l’impresa. I turisti che vengono a Viterbo in settimana si contano sulle dita e spesso, come oggi, si tratta di scolaresche, sicuramente le meno interessate a fare acquisti presso negozi e altre attività commerciali”.
Un’altra verità, sotto gli occhi di tutti, ma da molti ignorata, è raccontata anche da una commerciante di via San Lorenzo. “I viterbesi non acquistano più – ammette con tristezza – sarà magari la recessione, o la contrazione degli stipendi, ma il commercio nel centro storico è in grave sofferenza. Si salvano magari i ristoranti, e non tutti”.
Tra le persone intervistate, tuttavia, non ci sono soluzioni univoche da presentare sul pianto dell’amministrazione, che tra le tante promesse aveva anche avanzato quella di “investire sul centro storico”. C’è chi suggerisce di aumentare i parcheggi a disposizione, chi di metterli gratis o ancora chi dice che servono investimenti da parte degli enti pubblici per aiutare i residenti nella riqualificazione dei propri immobili. Idee sicuramente valide e conosciute da molti anni, che però non sembrano rientrare tra i programmi di nessuna amministrazione viterbese.