Il viterbese, a forte vocazione olivicola vanta la dop Canino, una delle più antiche d’Italia, eppure dalla Camera di Commercio di Roma nessun tecnico è stato chiamato tra i giudici
PERUGIA – Da 32 anni è l’unico concorso istituzionale in Italia dedicato alle eccellenze olearie , stiamo parlando dell’Ercole Olivario, indetto dall’Unione Italiana delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura in collaborazione con la camera di Commercio di Perugia e supportato da ministero, Sviluppo e Territorio- Azienda Speciale Camera di Commercio di Roma, associazioni e centri di ricerca, per valorizzare uno dei prodotti migliori d’Italia: l’olio extravergine d’oliva.
A Perugia, il 6 aprile 2024, la proclamazione dei vincitori del concorso nazionale, con una giuria composta da 16 “assaggiatori” iscritti nell’elenco di tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extravergini. Umbria, Sardegna, Toscana, Trentino Alto Adige, Molise, Umbria, Sicilia, Campania, Calabria, Puglia, 12 le etichette italiane premiate e diverse menzioni, dove il Lazio è grande assente sia tra i premi che tra i tecnici, è infatti la prima volta che nessun “assaggiatore” della Tuscia e al di fuori di Roma, è stato coinvolto, pur vantando il Lazio ben quattro Dop: Colli Pontine, Sabina, dop Canino una delle più antiche d’Italia e dop Tuscia con un territorio di 52 comuni, e nonostante la garanzia all’interno della giuria di “meccanismi di rotazione” come riportato dal concorso stesso.
Fra i degustatori provenienti da ciascuna regione olivicola quelli di Viterbo (e provincia) non saranno presenti anche per i due anni a venire, come stabilito dall’azienda speciale della Camera di Commercio di Roma, con buona pace (sembrerebbe) delle altre Camere di Commercio del Lazio.
I Vincitori della XXXII edizione dell’Ercole Olivario